Recuperare oltre 22 milioni di euro. Questo è l'importo delle imposte comunali che devono essere ancora incassate da Palazzo Longano. Una missione possibile? L'esecutivo di Roberto Materia deve provare a dare una svolta in questa direzione, cambiando il gestore della riscossione.
Fino ad ora, riporta la Gazzetta del Sud in edicola, la gestione è stata affidata in parte a “Riscossione Sicilia”, per i tributi e anche allo stesso Comune per le entrate patrimoniali ed entrambi hanno percentuali di riscossione molto basse, perché «al momento non si incassa o si incassa poco e troppo tardi». Si pensi alla percentuale della Tari - circa il 52% - e questo significa che un cittadino su due non paga la tassa su rifiuti, non dimenticando le difficoltà collegate al momento economico non certo florido per le famiglie. Per non parlare dei dieci milioni di euro da recuperare con la tassa sull'acqua.
Come fare a neutralizzare questa situazione e soprattutto ad assicurare un introito in tempi più celeri per le casse comunali? Lo ha spiegato nell'ultima seduta del consiglio comunale il vicesindaco Filippo Sottile, che ha anche la delega al Bilancio. In discussione c'era l'atto d'indirizzo per l'efficientamento della riscossione coattiva delle entrate dell'Ente, votato positivamente dall'aula.
«Vista la difficoltà del momento e che la legge prevede questa possibilità, si potrà bandire una gara per l'affidamento esterno di riscossione dei tributi comunali», ha spiegato Sottile. «Gli uffici, a breve, formuleranno un bando, per far prevalere l'offerta economica migliore ed un agio sulle somme incassate - quello di Riscossione Sicilia ammonta all'8% - che possa essere conveniente per la ditta e per il Comune».
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