Sono stati i pensionati i primi a scendere in piazza nel 2019, spinti dalla finanziaria del governo Lega-M5S che ha scatenato la rabbia di chi, dopo una vita di lavoro, si è visto tagliare le proprie pensioni. «Subiamo un drenaggio sistematico delle pensioni che, per la maggior parte, sono già minime», ha spiegato il segretario della Fnp Cisl, Bruno Zecchetto. E a Messina? «Ci sono pensioni da fame. È un continuo accanirsi su chi paga le tasse ed è ingiusto. Questo è il primo segnale di protesta», ha aggiunto il sindacalista che ha organizzato la manifestazione con Giuseppe De Vardo della Uilp e Gaetano Santagati della Spi Cgil, ricevuti dal vice prefetto vicario, dott. Maria Carolina Ippolito, alla quale è stata consegnata una lettera per illustrare ragioni e richieste: «Non accettiamo che il governo consideri i pensionati come una cassa. Molte famiglie vivono con il reddito minimo dei pensionati e su loro - ha affermato De Vardo - non può gravare anche lo Stato». L'articolo completo sull'edizione odierna di Messina della Gazzetta del Sud.