La zampogna “a paro” e i friscaletti. Il ricamo e cucito e l’opera dei Pupi. L’artigianato e le tecniche agrarie. C’è questo e altro, nella “Scuola degli antichi mestieri e delle tradizioni popolari messinesi”. Fortemente voluta dall’amministrazione De Luca (è un must del sindaco) e finanziata per 80 mila euro dalla Regione, la “Scuola” è già attiva e arrivano i primi provvedimenti finanziari, firmati tutti il 31 dicembre dal dirigente alle Politiche culturali Salvatore De Francesco.
La commissione interna di Palazzo Zanca aveva già nominato il 21 dicembre il Comitato scientifico per promuovere le varie attività. Tre i membri: l’etnomusicologa Grazia Magazzù, direttore; l’architetto Nino Principato, esperto; Tobia Rinaldo, coordinatore. Per ognuno di loro, un compenso di 1.500 euro lordi.
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