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La compagnia Carullo-Minasi al Festival di Resistenza a Gattatico, il duo teatrale reggino-messinese in concorso a Casa Cervi

Con Umanità nova - Cronaca di una mancata rivoluzione” che racconta i Moti di Reggio Calabria

Giuseppe Carullo e Cristiana Minasi

Fra i sette spettacoli, provenienti da una ampia rosa di lavori arrivati da tutta Italia, in concorso per il Premio Museo Cervi-Teatro per la Memoria e il Premio Gigi Dall’Aglio nell’ambito del Festival di Resistenza, in scena a Gattatico, vi è anche “Umanità nova - Cronaca di una mancata rivoluzione” della compagnia Carullo-Minasi, che racconta i Moti di Reggio Calabria e le vicende di un gruppo di giovani che negli anni 70, a Reggio, portarono avanti i loro ideali.

Lo spettacolo, che ha debuttato durante l’edizione 2023 del Festival Primavera dei Teatri, a Castrovillari (Cosenza) sarà in scena oggi, mentre giovedì 25, invece, la premiazione di un appuntamento nato oltre 20 anni fa con l’intento di innovare i linguaggi della memoria, diventato nel tempo un osservatorio privilegiato sul teatro civile contemporaneo.

Al Festival di Resistenza centinaia di artisti e compagnie da tutta Italia e Europa hanno calcato il palco di Casa Cervi, offrendo al pubblico storie individuali e collettive, rappresentazioni del presente e riflessioni profonde. «Per queste ragioni siamo molto felici e onorati di essere giunti alla fase finale di questo Festival – racconta Cristiana Minasi, regista del lavoro che vede Giuseppe Carullo in scena, a dare corpo e voce al testo scritto dal drammaturgo Fabio Pisano, una pagina di storia poco nota da riscoprire e su cui riflettere perché strettamente connessa al nostro recente passato – dopo ogni spettacolo poi c’è uno spazio preziosi di discussione e condivisione con il pubblico sempre attento e recettivo su questi temi».

In questa calda estate, la compagnia reggino-messinese Carullo-Minasi sarà protagonista di altri appuntamenti in giro per l’Italia, per dare voce e concretezza al lavoro che, da oltre 10 anni ormai, porta avanti attraverso una indagine multiforme sulle istanze del presente, scandagliando i rapporti umani, il valore degli spazi che diventano altresì luoghi teatrali, i temi dell’amore, del limite, dell’identità, dell’anarchia. «Il 18 agosto infatti a Novara di Sicilia, in provincia di Messina, sarà in scena il nostro “Due passi sono” in un festival, il “Nov’Aria” che con attenzione e coraggio organizza momenti di cultura e condivisone in un luogo stupendo. Lo scorso anno ci eravamo stati in qualità di spettatori – continua Cristiana Minasi – adesso torniamo con un nostro spettacolo nella consapevolezza di voler costruire insieme a loro altri percorsi di indagine e approfondimenti. Poi saremo al festival Internazionale della Narrazione di Arzo il 23 agosto e il 24 agosto, nell’ambito del Festival, spazio anche al convegno su “Festival ed anarchia”. Siamo molto contenti di portare in questo luogo “Umanità nova- Cronaca di una mancata rivoluzione” per il quale si sta costruendo una tournée che ci vedrà impegnati nei prossimi mesi. Inoltre stiamo lavorando a una nostra nuova versione del mito di Colapesce, che sarà uno spettacolo per bambini con la regia di Giuseppe Carullo, in scena di Carullo, Martina Camano e Davide Colnaghi. Mentre sarà Asja Lacis, lettone, regista teatrale d’avanguardia, femminista, anarchica e rivoluzionaria, la protagonista del nuovo lavoro a cui mi sto dedicando – annuncia Minasi –, in questa fase attraverso un percorso di indagine e approfondimento, sempre per seguire un filone legato al tema dell’anarchia».

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