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Un corpo celeste. L'asteroide "20049antoniopresti" e quella luce che si può vedere

L’intitolazione su proposta dell’astrofisico Mario Di Martino. E il fondatore di Fiumara d’Arte dedica il riconoscimento «alle mamme e ai bambini di Librino»

Lo sapremo anche lì, nella profondità buia dello spazio. Come lo sappiamo in tanti luoghi qui, in Sicilia, dove ha legato il suo nome a molteplici forme della bellezza e dell’arte. Antonio Presti, il mecenate che prende a cuore le fiumare secche, i quartieri abbandonati, gli alberghi vuoti, e soprattutto i troppi luoghi della mente e dell’anima contemporanea segnati dal silenzio, o dal rumore insensato, o dall’abbandono o dallo scoramento. In missione per conto della Bellezza, potremmo definirlo: un Blues Brother mediterraneo e magnogreco e siculo che si misura costantemente con l’Impossibile. Come portare grandissimi artisti a ri-fare una fiumara, tutta d’arte. Come ri-fare il quartiere di Librino, inventarsi le porte e le finestre per fare entrare la bellezza, farne un’interlocutrice quotidiana in luoghi in cui nessuno si rende conto che combattere la bruttezza è combattere una battaglia di civiltà e di umanità: una battaglia fortemente politica, fuori da ogni parte politica.

L’asteroide 20049 sta nella Fascia Principale: è un piccolo frammento di pianeta, una piccola Terra di roccia in orbita tra Marte e Giove, testimone d’un antichissimo passato. Come Antonio Presti, che non si è aggregato ad alcun pianeta, e orbita – caparbio – nel suo modo irregolare e imprevedibile, un corpo celeste di rara luminosità (la generosità è una forma di luce) che rischiara i nostri cieli scuri. Sta molto lontano da qui, l’asteroide “20049 antoniopresti”, ma che bello pensarlo nella sua orbita testarda, lassù, magari guardando il cielo dalla Piramide - 38° Parallelo di Motta d’Affermo, o attraverso la “Finestra sul Mare” di Tano Festa, o in uno qualsiasi dei luoghi terrestri dove Antonio Presti ha scelto di seminare la bellezza per raccogliere l’umanità.

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