«Il ricordo più drammatico della mia esperienza da ministro? La tragedia di Cutro». È la lotta al traffico di esseri umani il tema ricorrente dell’intenso incontro con il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, che ieri a Taormina in piazza IX Aprile nell’ambito del festival Taobuk ha dialogato con la giornalista Elvira Terranova alla presenza delle massime autorità, tra cui le prefette di Messina Cosima Di Stani e di Catania Maria Carmela Librizzi, il questore Annino Gargano e il comandante provinciale dei carabinieri Marco Carletti. E proprio un profondo ringraziamento all’attività delle forze dell’ordine ha scandito i tanti temi rilanciati da Terranova e approfonditi da Piantedosi.
Dalla cattura di Matteo Messina Denaro, all’impegno nel mantenere produttivi i beni e le aziende confiscate alla criminalità. Dalla lotta alla mafia “sommersa” attraverso indagini finanziarie all’ascolto delle necessità relative alla condizione degli appartenenti alle forze dell’ordine e al bisogno di sicurezza delle comunità .
Un ritorno anche sul tema delle intercettazioni, sollevato il giorno prima dal collega Carlo Nordio riferendosi a sistemi usati dalle mafie e “non controllati”: «Uno strumento di indubbia rilevanza nelle indagini. Ritengo che il ministro Nordio, che apprezzo, abbia voluto dire che occorre certamente fare un passo avanti sulle tecnologie, e concordo pienamente».
In cima all’agenda il tema della lotta al traffico di esseri umani - spesso anche collegato al caporalato - che sarà anche al centro del prossimo G7 dei ministri dell’Interno. Piantedosi ha chiarito alcuni aspetti sul contestato accordo con l’Albania: «Puntiamo ad avere un effetto deterrenza su transiti che non cercano protezione. L’Albania è un paese candidato all’ingresso nell’Ue, e ci ha concesso la giurisdizione per svolgere procedure accelerate di frontiera. Investiamo somme, certo, ma se funzionerà ridurremo una spesa per il sistema di accoglienza che costa già 1 miliardo e 700 milioni».
«Al G7 - ha annunciato - punteremo ad accordi volti a intercettare i grandi patrimoni che derivano dal traffico di migranti. Intanto oggi rispetto allo scorso anno gli arrivi si sono ridotti del 60%».
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