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Messina quel Vascello guidato dal “vento divino”. Oggi la processione della Madonna della Lettera

Due giorni di festa, nel segno della fede e della devozione in nome del legame filiale che Maria strinse con la città di Messina nel 1603 quando, secondo la tradizione popolare, colpita da una grave carestia, fece giungere attraverso le acque dello Stretto una nave carica di grano. Una ricorrenza quella di ieri, giorno della solennità del Corpus Domini, che ha anticipato la Festa della Patrona, con la processione del Santissimo Sacramento per le vie del centro scortato dalla Sacra Milizia dei Verdi e preceduto, come vuole la tradizione, dal Vascelluzzo, il prezioso manufatto in legno ricoperto di lamine in argento risalente alla seconda metà del 16mo secolo. Un corteo di fede condivisa, dal Gruppo portatori Ceri e dai portatori di san Camillo che hanno retto a spalla il fercolo, dagli ammalati accompagnati dalle dame e dai barellieri dell’Unitalsi, dalle Confraternite e dalle pie associazioni, dai tantissimi fedeli che hanno affollato la Cattedrale e piazza Duomo, dai bambini dell’Istituto antoniano che hanno preparato le strade spargendo petali profumati, dalle famiglie che hanno addobbato i balconi con i drappi di velluto rosso.

Un cammino lento di preghiera e contemplazione, segnato dalle tre soste per l’adorazione eucaristica in corrispondenza dell’icona mariana di corso Cavour e degli altari allestiti in via Tommaso Cannizzaro e via Garibaldi dalle comunità della concattedrale del Santissimo Salvatore all’Archimandritato e delle parrocchie del Carmine e di Santa Caterina, sostenuta dai canti e dalle preghiere dei giovani del percorso propedeutico annesso al Seminario. A presiedere la processione e la messa che l’ha anticipata, concelebrata dall’arcivescovo Giovanni Accolla e dai sacerdoti e religiosi, l’abate ordinario dell’abbazia territoriale di Monte Oliveto Maggiore in Toscana, Diego Gualtiero Rosa; una presenza arricchente quella del monaco benedettino, sostenuta dalle poche intense parole pronunciate nell’omelia nella quale ha sottolineato il senso dell’Eucarestia, «che racchiude il senso del verbo amare inteso come dono e servizio, spingendo il cristiano a una costante revisione della vita».
Il lunghissimo corteo, al quale ha partecipato il sindaco di Messina Federico Basile, è stato coordinato dalla Polizia municipale e metropolitana, supportata dai volontari delle associazioni di volontariato (Nucleo diocesano di protezione civile, Accir, Anc, Arp, Castel Gonzaga, Gruppo comunale Messina, Guardia costiera ausiliaria, Mari e Monti 2004, Nova Militia Christi, Pegaso onlus).

Oggi, solennità della Madonna della Lettera, alle 11 la messa pontificale presieduta dall’abate Diego Gualtiero Rosa e concelebrata fra gli altri dai vescovi e dai sacerdoti messinesi. Nel pomeriggio alle 18,30 la processione del simulacro della Madonna della Lettera che Rtp seguirà in diretta, a partire dalle 17,50. In serata, alle 22,30, la proiezione sulla facciata del Duomo del videomapping “Fate quello che egli vi dirà” e lo spettacolo pirotecnico dal colle della Caperrina, sul sagrato del santuario di Montalto, mentre in largo San Giacomo i Madonnari di Sicilia realizzeranno un mosaico a tema.
Per offrire un approfondimento storico e teologico sul “Vascelluzzo”, straordinaria navicella argentea, che fu immortalata in poesia dal grande poeta Vann’Antò, don Roberto Romeo, attento studioso di Teologia, docente e da poco delegato arcivescovile per la Basilica Cattedrale, ha pubblicato un saggio illustrato dal titolo “Nel segno dell’Arca”. Il Vascelluzzo di Messina “Icona” della Madre di Dio”, edito da Di Nicolò. Tale capolavoro simbolo della tradizione dei maestri argentieri peloritani – osserva don Romeo – «emana un fascino davvero speciale, derivante senz’altro dall’incantevole bellezza dell’opera e dal suo legame con la storia della città di Messina, ma anche dai suoi non ancora del tutto svelati significati simbolico-religiosi». L’autore parla di audace prospettiva, «generata da una più profonda lettura dell’opera» in chiave non solo biblica ma soprattutto mariana, legata a Messina “città di Maria” come la definì Giovanni Paolo II, che citò il Vascelluzzo nel suo discorso messinese del giugno 1988. Il vascello, fortemente legato anche alla Madonna della Lettera patrona cittadina, raffigura quindi “l’arca-Maria”, la “Tuttasanta””, la Vergine-nave che porta con sé la “Sapienza divina” e il “corpo di Dio”, un vascello guidato dal vento divino…

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