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Nebrodi, il verismo della natura nel nuovo cortometraggio “Separati mai” di Angelo Faraci

I territori dei Nebrodi e il rapporto fra uomo e natura come medicina per l’anima, i tratti salienti di “Separati mai”, nuovo corto di Angelo Faraci, già nelle selezioni ufficiali della prestigiosa rassegna Lift-Off Global Network (America, Regno Unito e Germania).

Dopo Montalbano Elicona in “Provvidenza” (2022) e Sant’Angelo di Brolo in “Pietrazita” (2023) – entrambi secondi al Premio Sorriso Rai Cinema Channel a Tulipani di Seta Nera – il regista palermitano riporta sul grande schermo gli splendidi paesaggi della provincia del messinese con una vicenda ambientata in una Sicilia magica e bucolica degli anni ’60.

La storia, di forte impatto, vede protagonista Carmelina, una bimba chiusa in un mutismo che la accompagnerà per tutta la vita, dopo il traumatico incontro con un pedofilo (cameo dell’attore catanese Antonello Puglisi).

Il nonno (l’attore di San Giorgio Stefano La Rosa) le regala un cavallo nero che diventerà per la ragazza l’unica fonte di benessere psichico. Brave le interpreti della protagonista nelle varie tappe della vita, a cominciare dall’esordiente Erika Mangano, di Rometta, col ruolo di Carmelina da piccola, l’influencer brolese Rosita Di Luca Cardillo con quello da adulta e, da adolescente, Chiara Canduci, di Ficarra, giovane promessa dell’ippica e figlia di Salvatore, addestratore del cavallo in scena. Una vicenda che, oltre alla delicata tematica principale, porta sullo schermo una narrazione diversa della Sicilia, mettendo in primo piano il rapporto fra uomo e animale più tipica delle produzioni estere e regalando un toccante finale aperto alla speranza.

«L’idea è nata dagli stessi territori dei Nebrodi – ci dice Faraci, nel film Tindaro, padre di Carmelina – che portano a riflettere su quanto il rapporto dell’uomo con la natura e gli animali possa dar luogo a benefici importanti per la salute fisica e mentale. Nella storia si coglie lo choc legato all’abuso, cui però fa da contraltare l’elemento della natura e la presenza del cavallo, animale dalla forte espressività, che con la sola mimica recita meglio di un essere umano».
Tante le tematiche sociali toccate, dalla malattia mentale al bullismo e alla pedofilia, fino ad un richiamo alla sostenibilità; illustri le ispirazioni stilistiche e del racconto, che attingono alla migliore narrazione cinematografica e letteraria della Sicilia.

«Ho vissuto la Sicilia di Tornatore con i miei nonni in quei paesi antichi come San Martino delle Scale, a Palermo, di cui oggi ritrovo le atmosfere nei territori del messinese. È la Sicilia ritratta da Pirandello e Luchino Visconti, che hanno riportato una terra e dei personaggi fortemente autentici. Con gli attori siamo andati a giocare su ritratti umani tipici di neorealismo e verismo, collocati nella vicenda al fine di destare interesse e proporre un cinema intrigante, con dettagli e particolari visti di rado». Un set a cielo aperto quello dei Nebrodi, che ha coinvolto uno staff tecnico e di maestranze provenienti da Sicilia, Calabria, Roma, Milano e un cast che vede, oltre a Faraci, La Rosa e Puglisi, l’attore romano Alessandro Leoni e talenti siciliani del calibro di Alessandro Alicata, Marika Faraci, Maria Antonina Macaluso, il messinese Italobartolomeo Fucile ed altri. “Separati mai” è scritto da Rosaria Lo Porto su soggetto di Faraci e realizzato da Ancora Cinematografica con la produzione di Salvatore Segreto, Maria Ausilia Patanè e Gianluca Guagliana.

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