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Ma qual è “il limite” nel nostro mondo? Filosofe messinesi al convegno del Centro studi Gallarate

Marianna Gensabella

Un tema forte, che incrocia molti aspetto cruciali della nostra contemporaneità: il XXVIII Convegno del Centro Studi Filosofici di Gallarate – in corso a Roma dove si concluderà oggi – è «I limiti e oltre». Nella cultura contemporanea si parla di «limite» a proposito – per esempio – delle risorse ambientali e della loro gestione, che coinvolge strettamente le abitudini di vita e lo sviluppo economico. In ambito più propriamente filosofico, il tema del limite ha percorso e continua a percorrere le riflessioni sia di ordine teoretico, attinenti alle possibilità del conoscere, sia di ordine pratico ed etico-morale: si pensi agli eccessi dell’ “antropocentrismo autoreferenziale”, la visione incentrata sul predominio dell’umano, per ora oggetto di critiche incalzanti. Sul versante opposto, appartiene all’umano la tensione a superare i limiti, e sul piano delle relazioni sociali e politiche l’ “arroccamento” nel limite può ispirare atteggiamenti di chiusura e di esclusione. «Il nesso tra limite e ulteriorità – scrive in una nota la Giunta del Comitato scientifico del Centro, presieduto dal prof. Francesco Totaro) – è insomma inestricabile e si presta al perseguimento di un dosaggio che ne recepisca la fecondità senza appiattimenti e senza fughe, evitando pure il corto circuito tra le due dimensioni, spesso all’origine di atteggiamenti distruttivi verso gli altri e verso se stessi. La caduta nel nichilismo può infatti avvenire sia per disperazione del finito, e del limite, sia per disperazione dell’infinito, e dell’illimitato. Il crinale tra limite e illimitato diviene quindi sottile e, pertanto, è permanente la tensione tra i poli del finito e dell’infinito, come pure è incessante la ricerca della loro misura».
Un tema così fecondo è al centro della riflessione delle tre giornate di studio, alle quali partecipano importanti esponenti della ricerca filosofica dell’Università di Messina: i lavori d’inizio della prima giornata sono stati presieduti dalla prof. Marianna Gensabella (già ordinaria di Filosofia Morale e membro del Comitato Nazionale per la Bioetica, presidente della sezione Sicilia dell’Istituto Italiano di Bioetica, e che fa parte della Giunta del Comitato scientifico del Centro), e una delle due relazioni («Il limite nel pensiero di Martin Heidegger») è stata della prof. Caterina Resta, ordinario di Filosofia teoretica.
La prof. Anca Vasiliu ha parlato di «prospettive platoniche sulla topografia dell’essere». Molto interessanti le relazioni dedicate, ieri, al concetto di «limite e illimitato» nel pensiero matematico (prof. Paolo Zellini) e ai «limiti etici» dell’Intelligenza artificiale (prof. Luisa Damiano). Oggi la giornata conclusiva, indagando «limiti del finito e ontologia dell’eterno» (prof. Leonardo Messinese) e «limite del finito e ontologia dell’inesauribile» (prof. Ugo Perone).

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