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Le sere vere: il concerto evento di Tiziano Ferro a Messina

«La Sicilia è nei miei occhi». E «fate crescere i bambini con la musica, senza pregiudizi»

Di sere chiare, succede quando quarantamila luci e una super luna si fanno largo nello Stretto. Di sere vere, in cui il tempo si prende tutto lo spazio. Di sere mai nere, se il palco scuro dietro alle spalle si anima e s'illumina fin sotto ai piedi ad ogni passo. «Messina! Sono passati sei anni e siete ancora qui! Penso a tutti quelli che hanno preso un treno, un'auto dalla Sicilia, dalla Calabria, dappertutto... Grazie!». È stato un canto liberatorio quello che Tiziano Ferro martedì sera ha intonato dentro al San Filippo stracolmo di attesa ed attese, stagliato su chi ha conservato quel biglietto per tre anni e lo ha custodito come un appuntamento.

«Ritornare è come essere rimasti, come non essersene mai andati». Un lungo giro d'Italia, il TZN 2023, che non è affatto la promozione di un disco e nemmeno il recupero di quello che si è perduto nella pandemia del 2020. TZN 2023 è piuttosto «il ritrovamento di me stesso, ma anche del ritorno a un mondo in cui nel frattempo è cambiato tutto».

Da «Accetto miracoli» a «La fine», lui ha costruito ponti di istantanee e di ricordi, tra sé e gli altri. Come quello della prima vacanza quaggiù da bambino, «la Sicilia è nei miei occhi, come una infinita destinazione mare». Di Carmen Consoli, «che quando canta e mi guarda è lei Il conforto». Di Giuni Russo. Di Franco Battiato, che «ha portato l'Isola nell'iperspazio».

Di Raffaella Carrà. A lei ha dedicato il cuore dello spettacolo, un lungo discorso diretto al di là del mondo. A lei che ci ha creduto fin da subito. «Ci hai messo la faccia, il tuo nome, ore della tua presenza. Mi hai aiutato a mettere insieme i frammenti dello specchio rotto dal quale osservavo il mio riflesso distorto. Un giorno mi dicesti che con me ti sentivi sempre tranquilla. Il più grande dei privilegi, avermi scelto come amico. Quando mi hanno detto che eri andata via ho passato una settimana in ginocchio. Ma poi una notte, in sogno mi hai sorriso, mi hai accarezzato e mi hai insegnato una grande lezione. Che l'addio non conta quando la storia che hai scritto è rimasta nel sangue di chi ti ama».

Dal passato che non passa al presente che profuma di futuro. Dalla regina bionda ed immortale ad Angelina, giovane e potente. Lei ha cantato lui e lui con lei. L'ultima stella di Amici e il suo mentore. È stata lei l'ospite della serata. Ma un'ospite di casa, un'artista di famiglia. Tra il pubblico c'era mamma Laura emozionatissima. Il pensiero è volato «all'artista straordinario che è stato papà Pino». Proprio loro due che erano nella giuria di quel Sanremo Giovani che ha portato un Ferro diciottenne in finale. Allora una preghiera: «Quando mia figlia farà la cantante... un occhio di riguardo!».

I figli, quel regalo «che negavano a chi è come me».
I bimbi... «fateli crescere con la musica, spiegategli le cose, rendeteli liberi dai sensi di colpa, dai pregiudizi, parlate, cantate, leggete con loro. Che rispettino chi è diverso da loro».
Forse il microfono talvolta è stato un po' duro (i suoi testi sanno esserlo di più), magari qualche parola è suonata impastata (ma l'eco è rimbalzato da sponda a sponda), qualche acuto l'ha nascosto dietro ai cori del pubblico (nel nome di un'interazione che per lui, con i suoi, è imprescindibile).

«Sicilia bedda, mi hai squarciato lo stomaco con la tua saggezza, la gioia e il tuo cuore che illumina i balconi di tutte le case del mondo», ha postato subito dopo il concerto.
«Per un cantante, esibirsi in Sicilia è un'esperienza mistica. Mi dispiace per chi non lo fa. Io mi godo il privilegio, l'amore, quei sorrisi che sfondano ogni malumore. Grazie Sicilia mia, cosa ho fatto perché mi volessi così bene? Non lo voglio sapere, mi fido e basta. Sei rimedio, sei tosta, sei vera. A presto amici miei».

I concerti negli stadi lo sanno fare. Riempire la gente di gente, i suoni di musica, le parole di senso. E Messina si è riempita di lui, che ha fatto scoppiare la città di fan da tutto il Sud, che ha fatto sold out di partecipazione, che ha messo in moto la macchina perfetta dell'accoglienza.
Messina l'altra notte ha scattato la propria foto, ha ballato per sé, ha capito che l'amore è una cosa semplice, si è ripresa il mondo, ha avuto il regalo suo più grande.

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