Il rapporto tra infinitamente grande e infinitamente piccolo, che coniuga arte e fisica, in “Microcosmo”, personale di Rosa Rigano e nuovo appuntamento con la sezione Arti Visive del Vittorio Emanuele. Inaugurata il 25 marzo scorso, la mostra è stata presentata dall’artista e Giuseppe La Motta (promotore del progetto “L’Opera al Centro”) con Orazio Miloro (Presidente Ente Teatro Vittorio Emanuele), Giuseppe Ministeri (Consigliere del Teatro) e la critica d’arte Anna Maimone, autrice del testo critico.
Composta da opere realizzate nel 2019 e nel 2021, il percorso mette in luce il pensiero e lo stile di un’artista coraggiosa, pronta a rinnovarsi continuamente e sperimentare nuove forme e tecniche d’espressione, la cui fecondità e voglia di mettersi in gioco sono state apprezzate, sin dagli esordi giovanili, da Salvatore Pugliatti. Affascinata dalla dialettica tra microcosmo e universo (nei lavori sono presenti non a caso richiami ai voli spaziali), Rosa Rigano sostiene che tutto ciò che è presente nell’universo si ritrova come proiezione nel nostro organismo.
L’immensità che compone l’universo e la terra si racchiude dentro parti microscopiche che fanno parte della nostra vita. Per esprimere questo concetto e trasfigurarlo in forma visiva, l’artista si misura col caso e con un certo tipo di arte informale, soprattutto nei lavori più vicini al batik, la tecnica di colorazione dei tessuti e di altri oggetti, dominando – come afferma la Maimone – la casualità con un’attenzione e una prudenza tipiche della logica femminile. Da qui la riflessione sul valore dell’opera d’arte stessa che ha caratterizzato una parte della produzione dell’artista, ma anche un grande interesse per la scultura e il materico, visibile soprattutto negli encaustic, lavori in cui cera e colore diventano materia plastica da trattare, piegandosi a raccontarci di cieli, foglie, boschi, liane che richiamano antiche immagini di intrighi e legami, restituiti alla complessità di una natura dominante nella sua pienezza, ricchezza e crudeltà.
Accantonata per un determinato periodo di tempo dalla Rigano, la scultura torna così prepotentemente in questa forma, donando ai quadri un corpo più consistente. Ma dentro le opere, coerentemente col pensiero dell’artista, non c’è solo la natura, ma anche l’uomo, con i sentimenti, i pensieri e le angosce di ciascuno di noi. “Microcosmo” sarà visitabile fino al 5 aprile (tranne domani), dalle 10 alle 12,30 e dalle 16 alle 18,40.
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