Nel segno della figura carismatica e fondativa del monachesimo cristiano Sant’Antonio Abate, la donazione dell'icona bizantina ‘scritta’ – come si dice seconda l'antica tradizione – da Annamaria Celi, raffigurante il Santo del deserto, alla chiesa di Sant'Antonio Abate del senato Palermitano. L'evento condiviso e promosso dalla Comunità Ellenica dello Stretto, guidata dal prof. Daniele Macris, e dal Museo della Cultura e Musica Popolare dei Peloritani, di cui è curatore scientifico Mario Sarica, è in programma a Palermo, domenica 16 gennaio alle 12.30, alla vigilia della festa liturgica del Santo Eremita, celebrata da tante comunità siciliane, tra le quali ricordiamo quella messinese di villaggio Gesso, e di Novara di Sicilia.
Una scelta, quella voluta dalle due realtà culturali messinesi, che conferma un coerente impegno di riscoperta delle profonde radici di cultura greca, che hanno plasmato per secoli il profilo linguistico, culturale, e di culto di devozione cristiana, secondo i riti greco bizantini, che ci guidano fino alle icone messinesi provenienti dalla chiesa di San Nicola dei Greci distrutta dal terremoto del 1908, ‘portate in salvo ad Atene, dove oggi si conservano nel Museo delle icone bizantine.
A condividere con grande partecipazione la donazione dell’icona, mons Tulipano, parroco della chiesa palermitana intitolato al Santo del deserto, storicamente eletta chiesa del senato palermitano, e oggi del Comune del capoluogo siciliano. A presenziare all'emblematica iniziativa, che prelude ad altri eventi sul tema, anche il sindaco Palermitano Leoluca Orlando e Alberto Samona', assessore regionale ai beni culturali e all’identità siciliana.
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