Gli studenti del Liceo Scientifico e Linguistico “Archimede” di Messina sono stati insigniti del titolo di “Campioni Nazionali alla III edizione delle Olimpiadi di Debate” 2020. Giorgia Calì, Federico Muscarà, Giuseppe Oppedisano, Giorgio Sparacino, allenati dalla coach, professoressa Paolina Guccione, hanno tenuto alto il nome della Sicilia in una gara nazionale che li ha visti conquistare il primo posto in un confronto avvincente con le altre regioni italiane.
Frequentano la 5C Potenziamento STEM, hanno aderito con grande entusiasmo a questa iniziativa che hanno affrontato con straordinario impegno; dotati di spirito critico, curiosità e intraprendenza, si sono cimentati in questa importante sfida mettendo in gioco tutte le loro capacità. Lo spirito di squadra e l’affiatamento che si è creato tra di loro ha reso anche piacevole questa straordinaria avventura, portando, oltre che alla vittoria di squadra, anche un ulteriore riconoscimento; la squadra “Rem Tene, Verba Sequentur” conta infatti anche due tra i dieci migliori debaters nazionali.
Questa la parabola ascendente dei nostri giovani speakers: tutto ha inizio quando all’interno del Liceo Archimede di Messina le docenti Paolina Guccione, futuro coach della squadra e Teresa Nostro, responsabili del Dipartimento di Italiano del Liceo, accolgono la stimolante sfida che già dal 2017 la professoressa Adriana Cantaro, referente regionale della rete nazionale porta avanti in tutta la Sicilia: il Debate come metodologia didattica.
Sulla scorta di questi preziosi contatti inizia la fase della selezione di Istituto. Giorgia, Giuseppe, Giorgio e Federico vengono scelti per rappresentare il Liceo “Archimede” a livello regionale; la sfida continua a Catania presso la sede del Liceo “N.Spedalieri” in cui la squadra messinese supera le altre 16 squadre collocandosi al primo posto regionale e assicurandosi la partecipazione alle nazionali che si sarebbero tenute a Marina di Massa. Inizia una nuova fase di studio e preparazione per i giovani debaters ma l’emergenza mondiale legata al nuovo coronavirus stravolge vite e ritmi di tutti e sembra togliere alle Olimpiadi di Debate ogni speranza di prosecuzione.
A questo punto inizia la vera sfida, condotta da una squadra davvero temeraria che lavora incessantemente per permettere, nonostante tutto, lo svolgimento della gara: l’Istituto Tosi di Busto Arsizio, con una complessa e “audace” organizzazione, trasforma il Debate in una gara “a distanza”, il campo di gioco diventa la piattaforma di Meet e i debaters si sfidano dalle proprie case, “bucando” gli schermi con i loro sguardi tesi ed emozionati: la partita inizia. Giorgia, Federico, Giuseppe, Giorgio hanno dibattuto per una settimana, dal 4 al 9 Maggio, incontrando le squadre della Calabria, Liguria, Toscana, Veneto, Piemonte e sono poi giunti alle semifinali con il Molise dibattendo sul tema scottante dell’identità digitale nelle democrazie liberali e poi in finale con la Puglia.
Non meno impegnativi gli altri temi affrontati nei vari round che spaziano dalla proposta di eredità universale ai diciottenni, alla colonizzazione di Marte, al dibattito sull’utilizzo prioritario delle fonti rinnovabili e della fusione nucleare. È stato un crescendo di emozioni con dibattiti avvincenti, sostenuti dai nostri debaters con padronanza delle tecniche argomentative e di confutazione, con l’efficacia dello stile e la ricchezza dei contenuti, sin dal primo round della competizione nazionale. La fluidità dell’esposizione, l’efficace tecnica argomentativa sono valsi ad ottenere il meritatissimo plauso da parte dei giudici.
La Dirigente Scolastica, professoressa Maria Flavia Scavello, orgogliosa di questo ennesimo successo del Liceo Archimede da lei rappresentato, si complimenta con i ragazzi, con le docenti e con tutta l’organizzazione che ha reso possibile questo inedito evento. Il nostro grazie e i nostri complimenti a questi ragazzi, le cui doti erano già a noi conosciute, ma che hanno saputo portare il nome della nostra amata terra siciliana oltre lo Stretto, in tutta Italia. In una fase storica davvero senza precedenti, questi ragazzi hanno saputo trascinarci e affascinarci con quella “magia” della parola di cui la Sicilia è feconda genitrice.
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