Nel tesoro cartaceo, medievale e rinascimentale, scoperto lo scorso autunno in una nicchia del santuario di San Giacomo Maggiore, c'è anche una pergamena scritta e firmata da Carlo V, una lettera incentrata su diritti e privilegi di cittadini dell'antico paese dei Nebrodi e dell'Arcipretura di quel tempo.
Vengono i brividi a chi ama Capizzi ma anche a chi ama la Storia: queste straordinarie carte andranno ad arricchire la storiografia europea anche sui rapporti tra il celebre imperatore del Sacro Romano Impero Germanico (tale fu dal 1519 al 1558) e la Sicilia della prima metà del secolo del Rinascimento.
Una Sicilia che fu personalmente visitata dal sovrano del celebre “impero su cui non tramontava mail il sole”. Carlo V d'Asburgo era al contempo il re di Spagna e quindi del Sud Italia aragonese, oltre che del Nord Italia imperiale, il sovrano dei territori austriaci, il principe dei Paesi bassi, il regnante sulle colonie tedesche e castigliane nelle Americhe.
L'articolo completo nell'edizione odierna di Messina della Gazzetta del Sud.
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