Ritorna in libreria Saverio Strati, lo scrittore di Santagata del Bianco, scomparso a Scandicci (Firenze) nel 2014, che nel 1977 vinse il Premio Campiello con il romanzo “Il selvaggio di Santa Venere”. Posto ormai Corrado Alvaro nella dimensione, e dignità, della classicità, Strati, scrittore realista, che in tutti i suoi romanzi ha riprodotto e denunciato le ingiustizie sociali della Calabria , resta non solo il più “grande narratore” calabrese della seconda metà del Novecento, ma un autentico fuoriclasse della letteratura italiana; un narratore dalla storia umana e letteraria esemplare. Strati ritorna con “Tibi e Tàscia”, romanzo pubblicato in prima edizione nel 1959. L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud, edizione di Messina