Trenta gradi all'ombra, sessantacinque di umidità, la sala di Caravaggio una fornace dalla quale i visitatori scappano sconvolti ed esterrefatti. La situazione del museo regionale di Messina è diventata ai limiti dell'assurdo. La Regione siciliana ha cambiato i vertici ma gli investimenti per valorizzare la struttura, e tutelare quanto meno il patrimonio esistente, sono pari allo zero.
I capolavori di Caravaggio, di Antonello, dei pittori messinesi e siciliani del settecento e dell'ottocento sono a rischio. Le opere d'arte sono inevitabilmente sottoposte a un continuo "stress".
Legno, tela e carta sono materiali che se non vengono conservati in ambienti in cui la temperatura è l'umidità non sono mantenute entro limiti e intervalli ben definiti, possono andare incontro a grave stato di degrado.
La norma di riferimento che fornisce le condizioni regolari microclimatiche stabilisce per i dipinti su tela una temperatura attorno ai venti gradi centigradi e un'umidita inferiore al 50 per cento.
Qualcuno interverrà?
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