La stagione di musica organizzata dal Teatro di Messina prevede quest’anno un ricco cartellone di nove spettacoli. È il primo, che andrà in scena al Vittorio Emanuele da sabato, è di grande richiamo. Sabato alle 21 infatti, con replica domenica alle 17.30, si esibirà - sono per la prima volta in Sicilia -, il noto gruppo comico/musicale/teatrale degli Oblivion, composto da Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni, Lorenzo Scuda e Fabio Vagnarelli. In una pausa momentanea del tour del loro musical originale “La Bibbia riveduta e scorretta”, presentano a Messina “The Human Jukebox”, realizzato con la consulenza registica di Giorgio Gallione, testi di Davide Calabrese e Lorenzo Scuda e musiche di Lorenzo Scuda. Cinque contro tutti - si legge nella nota di presentazione dello spettacolo -, un articolato mangianastri umano che mastica tutta la musica e la digerisce in diretta in modi mai sentiti prima. Questo è “Oblivion: The Human Jukebox”.
Alla dirompente creatività dei cinque artisti più irriverenti del teatro e della Rete si aggiunge, questa volta, quella del loro pubblico che contribuirà a creare il menù della serata suggerendo gli ingredienti della pozione. Gli Oblivion hanno dato nuova vita alla “satira musicale” e con il loro repertorio praticamente infinito sono pronti ad affrontare sfide sempre più difficili a colpi di cazzotti, mash-up, parodie, duetti impossibili e canzoni strampalate. Un flusso di note e ritmi infinito che prenderà vita davanti agli occhi attoniti degli spettatori, ogni sera, per una esperienza folle e mai ripetibile. Dai Ricchi e Poveri ai rapper, da Ligabue ai cori gospel, da Morandi ai Queen, tutte le canzoni senza farne nessuna. Uno schiacciasassi che trangugia e livella Sanremo, X Factor, Al Bano e Il Volo e che lancia la sfida anche agli Amici di Maria. Oblivion: The Human Jukebox è la playlist che non hai mai avuto il coraggio di fare, uno Spotify vivente che provoca scene di panico, isteria collettiva, ma soprattutto interminabili richieste di bis!
«Quando gli spettatori entrano in sala – rivela Lorenzo Scuda, interprete, autore dello spettacolo e delle musiche –, chiediamo che segnino il nome del loro cantante preferito su un biglietto. Durante lo spettacolo verranno poi estratti a sorte alcuni biglietti e i cantanti segnalati verranno riproposti e profanati, andando così ad arricchire il nostro repertorio fatto di sguardi spietati e di parodie della musica italiana con qualche incursione internazionale. Questo momento è molto importante, intanto perché ci permette di stabilire un rapporto diretto col pubblico e poi perché rende ogni serata un’esperienza irripetibile: ogni spettacolo è profondamente diverso, tanto che le persone tornano a vederlo».
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