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“Dieci piccoli indiani” a “La valigia dell’attore”

“Dieci piccoli indiani” a “La valigia dell’attore”

Si rinnovano gli incontri con i protagonisti del teatro de “La valigia dell’attore”, confronto con gli artisti in scena al Vittorio Emanuele, ideato e organizzato da Daniele Gonciaruk con Officine Dagoruk e condotto dallo stesso regista con Marco Bonardelli. Il primo appuntamento  di questo percorso nell’arte scenica, il 6 gennaio scorso alla Feltrinelli Point, ha avuto come protagonisti gli attori Mattia Sbragia, Luciano Virgilio, Pietro Bontempo e Caterina Misasi, impegnati fino a domenica 7 (ore 17:30) al Vittorio Emanuele nella rappresentazione di “Dieci piccoli indiani”, il capolavoro di Agatha Christie, riproposto nella versione del regista spagnolo Ricard Reguant. Il testo costituisce uno dei lavori maggiormente rappresentati al mondo, per cui ha subito attraverso gli anni qualche modifica rispetto al testo originale. Lo spettacolo cui i messinesi in questi giorni stanno assistendo ha la peculiarità di riprorre il finale del romanzo originale, voluto fortemente dall’attore Gianluca Ramazzotti, produttore della rappresentazione, che si è impegnato in una difficile e faticosa trattativa con gli eredi della grande scrittrice inglese. Una scelta questa, ha spiegato Bontempo (interprete del Capitano Lombard), non solo in controtendenza rispetto alla versione teatrale scritta dalla Christie - che inserì il lieto fine perché convinta che il pubblico teatrale non fosse pronto ad una conclusione così scioccante – ma anche rispetto alle versioni andate in scena in altri Paesi. Oltre a raccontare la genesi dello spettacolo, compresa la scenografia, l’ambientazione storica e le atmosfere tipiche del romanzo, gli attori si sono soffermati sulle peculiarità del testo e dei personaggi, un mix tutt’ora insuperato di intrigo e critica sociale. Dieci protagonisti, colpevoli di azioni non criminali ma comunque deplorevoli diventano, con le loro azioni e la loro storia, emblematici delle diverse sfaccettature ed interpretazioni del concetto di giustizia, che l’autrice propone allo spettatore affidandogli il compito di trarre le valutazioni finali. E’ stato sottolineato durante l’incontro il valore didattico dell’opera della Christie, inserita nei programmi scolastici e portata sul grande schermo a partire dal 1945, influenzando anche la cinematografia moderna e contemporanea. Suggestioni di quell’opera si ritrovano nella filmografia di David Lynch, ma anche – come hanno rilevato sia Gonciaruk che Bonardelli – nel thriller di James Mangold “Identità” e nella saga horror di “Saw”, in cui, come nel capolavoro della scrittrice inglese, un misterioso individuo è intento a far espirare ai vari personaggi le loro colpe. Durante le tappe della tournée si è registrato un inaspettato coinvolgimento da parte dei giovani. Dato significativo, che  conferma l’attualità del messaggio insito nella rappresentazione  e la valenza formativa dell’opera.

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