Rimane su un piano superficiale di simpatica parodia di facciata “Fu…turisti”, l’atteso spettacolo di cui è stato protagonista nell’auditorium del Palacultura Elio, ospite della stagione concertistica promossa dalle associazioni Accademia Filarmonica e Vincenzo Bellini.
Ha deluso il suo stravagante “viaggio alla scoperta del futurismo tra canzoni originali, reperti d’epoca e letture semi-serie”, immaginato tre anni fa nel centenario della nascita del movimento di Filippo Tommaso Martinetti: monocorde e senza spunti di particolare interesse, la performance ha visto il comico milanese - da anni sulla cresta dell’onda con il suo gruppo “Elio e le Storie Tese” e, da due edizioni, giurato di X-Factor - prima raccontare un’immaginaria fallimentare spedizione futurista da Milano a Napoli “per uccidere il chiaro di luna”, scritta dallo stesso Elio e da Piero Bodrato e arricchita da dieci nuove canzoni composte da Nicola Campogrande; q
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