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Sulla carta sono tutti convocati: il sindaco, ovviamente, i dirigenti, la seconda Circoscrizione, e poi l’Arpa, l’Asp, Rfi, Italferr, l’Osservatorio ambientale del Raddoppio ferroviario Giampilieri-Fiumefreddo, il presidente della commissione Ambiente e Territorio dell’Ars e i deputati regionali. Tutti chiamati a partecipare al consiglio comunale straordinario che si riunirà oggi, all’ora di pranzo, con un ordine del giorno delicato, anche alla luce dell’inchiesta giudiziaria (con tre aree poste sotto sequestro in tre punti diversi della provincia) delicato: “Presunto inquinamento ambientale nei villaggi messinesi Unrra e Contesse”. Proprio a Contesse, infatti, è stata sequestrata dalla Procura una delle tre aree (le altre due sono a Nizza e Alì Terme) finite nel mirino per il presunto superamento dei livelli di arsenico presente nei cumuli di terra stoccati, provenienti dal cantiere del raddoppio ferroviario.
Nello scorso fine settimana è stata avviata anche una raccolta firme (500 circa le adesioni) davanti alla scuola Salvo D’Acquisto, a villaggio Unrra, con uno slogan chiaro “Arsenico No”. I promotori – proprio come chi ha richiesto la convocazione del consiglio comunale di oggi, in testa Raffaele Rinaldo di Sud chiama Nord – chiedono chiarezza sulla natura di quelle terre di scavo arrivate dalla zona ionica e finite nell’area di Contesse, in quello spazio che, da progetto, era destinato ad un cantiere che ancora nemmeno è partito, quello di Giampilieri, e che per essere raggiunto richiede che si attraversi un tortuoso percorso tra villette, la scuola e una chiesa. Solo una parte (20 mila metri quadrati) è finita sotto sequestro, quella in cui, già a novembre scorso, la terra trasportata era stata coperta da teloni, proprio dopo il primo blitz della Procura a Nizza. Da allora i residenti di Contesse sono in fermento e nei giorni scorsi anche il deputato regionale Pippo Lombardo, anche lui di Sud chiama Nord, è andato a fondo della vicenda (dopo averlo fatto nella zona ionica), effettuando anche un sopralluogo.
Da parte sua, il Consorzio che sta realizzando l’opera, guidato da Webuild, già a fine gennaio, in occasione del sequestro dell’area a Contesse, aveva ribadito «la correttezza delle procedure seguite per la gestione delle terre e rocce di scavo, secondo quanto previsto nel progetto approvato, in base al quale si stanno realizzando i lavori», di cui committente è Rfi, mentre Italferr ha curato la progettazione definitiva. «Come più volte sottolineato – è la posizione del Consorzio –, la presenza dei valori di concentrazione dell’arsenico nelle terre e rocce da scavo risulta una componente riconducibile alle caratteristiche morfologiche del terreno e non connessa in alcun modo alle attività effettuate per la realizzazione del progetto ferroviario Giampilieri-Fiumefreddo».
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