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Barcellona, il dissesto e il ritardo del bilancio: la Regione chiede riscontri urgenti e al Comune si scatena la polemica

La commissaria ad acta Filippa D’Amato, per conto dell’ufficio ispettivo “coordinamento attività di vigilanza e controllo sugli Enti Locali” facente capo all’Assessorato delle autonomie locali e della funzione pubblica della Regione, ha sollecitato “urgentemente”, e non per la prima volta, il Comune a formulare l’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato e a rendere noti gli estremi di approvazione degli atti propedeutici necessari. Nonostante i precedenti solleciti e l’intervento della commissione consultiva “affari generali”, che ha ricevuto in audizione l’assessore al bilancio Pietro Maio, la segretaria comunale Maria Natoli Scialli e la dirigente Antonella Truglio, gli atti propedeutici necessari non sono stati ancora definiti: la determinazione delle tariffe del trasporto scolastico, dei servizi a domanda individuale, dei servizi cimiteriali, dei diritti di segreteria, dei diritti di servizi demografici e dei proventi dei beni patrimoniali.
A questi vanno aggiunti tutti gli interventi utili a eliminare o razionalizzare le spese non obbligatorie e i costi dei servizi erogati. Il commissario ad acta peraltro aveva già in precedenza sottolineato che sul Comune potrebbe pendere la spada di Damocle di eventuali responsabilità erariali, derivanti da inosservanza dei termini procedurali. Forza Italia, attraverso la voce del consigliere ed ex assessore Tommaso Pino, carica a testa bassa affidandosi anche ai social network: «L’amministrazione Calabrò, oltre che ai cittadini, non risponde nemmeno all’Assessorato agli Enti locali. Hanno portato la città al fallimento ed accumulato ad oggi 8 mesi di ritardo nella presentazione del bilancio stabilmente riequilibrato. Mesi che sono destinati ad aumentare. L’assessorato – prosegue Pino – ha richiamato più volte il sindaco a definire gli atti propedeutici necessari per la redazione del bilancio, ipotizzando anche un danno erariale. Purtroppo il sindaco non risponde». Tommaso Pino ancora una volta invoca le dimissioni dell’amministrazione comunale: «Restano immobili, continuando a procurare danni, anche durante la fase di ripartenza che avrebbe dovuto portare già 8 mesi addietro al nuovo bilancio dell’Ente. Ciò non è accaduto e non accadrà a breve, visto che non sono stati predisposti neppure gli atti propedeutici. Inoltre il sindaco e gli assessori non dicono che durante il 2023 ed il 2024 sono stati accumulati ulteriori debiti che faranno tardare ancora la presentazione del bilancio stesso. A questo punto – conclude Tommaso Pino – sarebbe opportuno che il sindaco si dimettesse».

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