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Messina, un pranzo per i più indigenti: il bel progetto della “Luciani”

In sinergia con Cirs e Mensa di Sant’Antonio

In un periodo storico che vede Stati minacciarsi l’un l’altro di annientamento, e guerre e attentati susseguirsi, mentre tanti giovani si smarriscono nell’abuso di connessioni spesso prive di valori profondi, diventa difficile per ogni comunità, anche la più genuina, guidare con successo i ragazzi sui sentieri concreti della solidarietà. Chi ci prova può sembrare un sognatore ma spesso, provvidenzialmente, aiuta a generare quella Bellezza che, diceva il grande scrittore, salverà il mondo.
Così è fortunatamente in tante scuole italiane. Così è, per esempio, nella nostra Messina, grazie a progetti nuovi e sperimentali come “Fare per donare” ideato dalla professoressa Cristiana Irrera, docente della scuola media “Albino Luciani” di Fondo Fucile, condiviso dalla dirigente Grazia Patané e sposato con convinzione da altri insegnanti. Emerge lo spaccato di una scuola in cui preside e docenti da una parte, e famiglie degli alunni dall’altra, condividono motivazioni profonde. Si tratta di un progetto formativo nel segno della solidarietà, attraverso il quale gli allievi di una classe hanno potuto innanzitutto aiutare i docenti specializzati del Cirs a preparare, in modo corretto, un pranzo per i più indigenti e poi hanno contribuito, materialmente, con gioia, a servire quel pasto alla Mensa dei poveri di Sant’Antonio. O anche, in alternativa, secondo la scelta individuale dei destinatari, li hanno aiutato a riempire e portare a casa le buste della spesa con dentro alimenti, bevande, e altri preziosi generi alimentari. Tutto questo percorso la stessa scuola “Albino Luciani” lo spiega e lo racconta in una nota: «L’idea – si legge – è nata dall’osservazione sulle dinamiche che oggigiorno si studiano e che rispecchiano la nostra società, ovvero l’incapacità, sempre più visibile, di spostare l’attenzione sugli altri e non solo su se stessi». Da qui l’input condiviso: «Pensare agli altri per migliorare noi stessi e la nostra società. L’attenzione al prossimo – prosegue la scuola – è un concetto che deve nascere in tenera età, accompagnando tale crescita non solo con un dire, ma soprattutto con un fare, che va sperimentato dai ragazzi, in modo da vivere esperienze personali che genereranno emozioni vere su cui edificare quel costrutto necessario a diventare un cittadino degno di questo nome».
In questa prospettiva, dunque, si è impegnata la classe 3°C della Luciani, i cui alunni hanno sperimentato al mattino la realizzazione di pietanze sia dolci che salate, donate nel pomeriggio alla Mensa di Sant’Antonio: il tutto a partire «da un laboratorio nelle cucine del Cirs, che ci ha gentilmente ospitato, grazie a docenti qualificati del calibro di Maria Carlotta Andreacchio, Elisa Burrascano ed altri. E nella mensa di Sant’Antonio – prosegue il racconto – è avvenuta la magia... Dopo il briefing informativo di Elena Donato responsabile della mensa, i ragazzi si sono messi subito in azione, procedendo alla distribuzione dei pasti. Il contesto è stato davvero magico, perché condiviso da tutti i presenti: alunni, insegnanti, volontari ed genitori, in quel clima collaborativo che dovrebbe esserci dappertutto. Il progetto ha sensibilizzato alla donazione, la condivisione, la possibilità di aiutare gli altri, ed essere per gli altri, anche per fungere da deterrente ad un mondo che va sempre più verso una rotta di isolamento, egoismo e intolleranza verso il prossimo».
«Tutti i ragazzi si sono prodigati con grande spirito di cooperazione e solidarietà a servire i pasti alle persone disagiate ospiti della mensa, mostrando – scrive la prof. Irrera – una capacità organizzativa, di collaborazione ed una sensibilità d’animo straordinarie, il tutto sotto l’occhio estasiato di insegnanti, genitori, commensali e responsabili della struttura. Al termine, si leggeva in viso a tutti gli alunni la gioia e soddisfazione per quanto realizzato, accompagnato dalla volontà di ripetere la esperienza vissuta»

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