
I poteri speciali della più grande operazione di rigenerazione urbana che interessa il territorio comunale, andavano assegnati al sindaco della città di Messina. Lo abbiamo scritto all’epoca della discussione e approvazione della legge, tra il 2021 e il 2022, e lo ribadiamo anche oggi. È una legge nazionale, ma che riguarda il cuore di Messina, la sua sfida più difficile ed esaltante, quella di cancellare una volta per sempre la vergogna delle baraccopoli.
Quando la legge arrivò in Parlamento, grazie al ruolo decisivo della deputata messinese Matilde Siracusano e di Forza Italia, ci fu un veto, netto e dichiarato: «Mai i poteri speciali a Cateno De Luca». Lo dissero i parlamentari del M5S, del Pd e anche ampi settori del Centrodestra. All’epoca, De Luca era il sindaco che aveva mandato a quel paese ministri e deputati di ogni colore politico ed era, più o meno, osteggiato da tutti i partiti. Per non vanificare il grande sforzo compiuto, e i fondi stanziati (100 milioni di euro), si scelse la via istituzionale, affidando il ruolo di commissaria alla prefetta Di Stani. Poi, la palla è tornata nel campo della politica e, grazie alla mediazione di Matilde Siracusano, si è deciso di consegnare i poteri al presidente della Regione che, a sua volta, ha nominato un subcommissario. Ma sarebbe stato più giusto e logico, fin dall’inizio, dare al Comune e alla sua Agenzia per il Risanamento il compito di attuare la legge speciale e di mettere a frutto anche gli altri fondi, intercettati da Palazzo Zanca.
Detto questo, chi può negare i risultati raggiunti dal subcommissario Marcello Scurria? Bisogna essere in malafede per non riconoscere che le vicende del Risanamento degli ultimi 7 anni avrebbero preso una piega ben diversa, se non ci fosse stato l’uomo che oggi conosce più di ogni altro, non solo i meccanismi tecnico-burocratici, ma i disagi, le attese, le sofferenze di centinaia di famiglie alle quali è stata data una casa dignitosa e di tante altre che ancora aspettano. Scurria ha legato il suo nome al Risanamento di Messina, nessuno potrà mai disconoscerlo.
Caricamento commenti
Commenta la notizia