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S. Teresa di Riva: il torrente “Savoca” è sempre più pericoloso, gli interventi non sono rinviabili

Gli studi escludono che possano verificarsi significativi eventi di inondazione dei centri abitati, ma servono interventi urgenti per ridurre i livelli di pericolosità.
È una situazione al limite quella che si registra nell’alveo del torrente Savoca, corso d’acqua che divide i paesi di S. Teresa di Riva e Furci Siculo.
È quanto emerge dall’aggiornamento del “Piano stralcio di bacino per l’assetto” redatto dall’Autorità di Bacino del Distretto idrografico della Sicilia, con le nuove carte della pericolosità idraulica e del rischio idraulico per fenomeni di esondazione.
La richiesta di aggiornamento era stata trasmessa nel 2022 dal Comune di Furci Siculo per un sito di attenzione, quello del torrente Savoca, costituito da tre porzioni di cui una ricadente nel territorio furcese (area golenale del torrente fino alla via Cesare Battisti) e due in territorio santateresino. L’analisi idraulica è stata effettuata sulla scorta di un rilievo di campagna, di uno studio pluviometrico, di un’approfondita analisi morfologica, geologica e paesaggistica del bacino del torrente Savoca e di un accurato calcolo idraulico effettuato per mezzo di software geostatistici e di modellazione idraulica. I risultati dello studio relativi alla pericolosità idraulica, ossia la probabilità che piogge molto forti o abbondanti, combinandosi con le particolari condizioni che caratterizzano un territorio, possano contribuire a provocare un’alluvione, sono stati recepiti e rappresentati nella “Carta della pericolosità idraulica per fenomeni di esondazione”, dove tutta l’area dalla foce alla zona a monte dell’autostrada viene classificata come P4 (pericolosità molto elevata, indicata in blu) in entrambi i comuni, così come la zona sulla sponda di S. Teresa di Riva fino all’altezza della borgata San Gaetano, per una superficie di 12,23 ettari su un totale di 26,18 ettari presi in considerazione.
Gli esperti evidenziano che «dalla modellazione idraulica avanzata, mista 1D-2D, si esclude che, per i tempi di ritorno pari a 50, 100 e 300 anni, possano verificarsi significativi eventi di inondazione dell’area».

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