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Cani sfuggiti al controllo del padrone rischiano grosso sulla Messina-Palermo. Provvidenziale l'intervento di alcuni automobilisti

Tre pastori tedeschi nel primo pomeriggio camminavano sulla carreggiata sud nord all'altezza di Tarantonio. Lunghe code in direzione Villafranca

L’arrivo tempestivo dei soccorsi allertati da alcuni viaggiatori, ieri pomeriggio, ha evitato il peggio a quattro pastori tedeschi notati a correre sull’autostrada A20 Messina-Palermo vicino al viadotto Tarantonio. I cani, due maschi e due femmine, fortunatamente stanno bene e sono ritornati tra le braccia dei proprietari, nell’abitazione di Salice, da dove in mattinata si erano allontanati probabilmente a causa di un cancello che era rimasto aperto.
Le due coppie di pastori tedeschi, tutti con collare antiparassitario e ben tenuti, correvano spostandosi confusamente da un lato all’altro della carreggiata, rischiando di essere travolti dagli automobilisti che transitavano a velocità sostenuta, prima che venisse dato l’allarme contattando la Polizia stradale e successivamente il Consorzio autostrade siciliane.
Uno dei primi a fermarsi e prestare aiuto è stato il centauro Roberto Fucile, il quale sebbene viaggiasse con la moto nel vedere la situazione di grave pericolo alla quale andavano incontro quelle povere bestiole smarrite, si è attivato immediatamente nell’inseguimento. I cani pur avendo percorso diversi chilometri continuavano a correre, benché avessero le zampe già puntellate dai segni dell’asfalto. Dopo vari tentativi per arrestarne la corsa, grazie anche all’intervento di due studentesse universitarie che viaggiavano in auto verso Palermo e si sono fermate, tre cani sono stati raggiunti e acchiappati, mentre un quarto che precedeva gli altri è stato avvistato più a valle nei pressi di un’area privata.
Sul posto sono arrivati gli operai e i mezzi del Cas, attivati dalla centrale operativa, preceduti da una pattuglia della Polstrada, che ha gestito la viabilità. Nel frattempo gli animali erano stati messi in sicurezza e legati con alcune fascette elastiche messe a disposizione dal signor Roberto, rifocillati di acqua e tranquillizzati fino all’arrivo dei padroni, provvidenzialmente rintracciati attraverso un post rimbalzato a catena sui social.
Una disavventura a lieto fine anche se inizialmente si era temuto il peggio per uno dei quattro cani, la femmina più giovane, la quale si era separata dal gruppo ed è stata avvistata successivamente. L’episodio ha avuto ripercussioni per la circolazione, inevitabilmente rallentata durante i tentativi di salvataggio e l’arrivo dei mezzi di pronto intervento. Rientrati a Salice, però occorrerà rimanere in allerta a causa del pericolo cinghiali. Gli animali selvatici scendendo dalla collina verso il centro abitato, purtroppo non consentono assolutamente ai proprietari di cani di poter tenere gli animali in giardino. I terreni circostanti le case sono pieni di buche scavate dai cinghiali che rompono pure la rete di recinzione, mettendo a repentaglio la sicurezza delle famiglie e degli animali d'affezione.
«Una situazione intollerabile - afferma Cinzia La Spada, residente e proprietari di cani -, occorre intervenire realizzando dei muretti di cemento per evitare che i cinghiali raggiungano le abitazioni. Ho un giardino di mille metri e devo tenere il cane dentro. Mi trovo buche scavate davanti al portone di casa la recinzione divelta. I proprietari dei quattro pastori tedeschi sono vicini di casa e si ritrovano nella stessa situazione».

 

 

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