Se e quando sarà realizzato rimane una domanda che al momento non può avere una risposta, ma le procedure per farsi trovare con le carte in regola vanno avanti, perché come dicevano i latini “Spes ultima dea”, la speranza è l’ultima a morire.
C’è un aggiornamento nell’iter della Valutazione di impatto ambientale per la costruzione del nuovo autostradale Santa Teresa di Riva-Val d'Agrò dell’A18 Messina-Catania, opera da quasi 36 milioni di euro rimasta senza copertura finanziaria, visto che il Cipess ha definanziato 79 progetti in Sicilia coperti con le risorse del Fondo sviluppo e coesione 2024-2020. Lo scorso 30 settembre, il ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica, dove la pratica è stata presentata il 6 ottobre 2021, aveva chiesto l’integrazione della documentazione per verificare se il progetto possa avere potenziali impatti ambientali significativi, rilevando criticità e chiedendo chiarimenti per comprendere gli impatti, sia in fase di cantiere che in fase di utilizzo dell’opera, in 15 settori.
A distanza di quattro mesi, dal Comune di Santa Teresa di Riva è arrivato quanto richiesto, con l’invio di una serie di elaborati redatti dai progettisti incaricati, che dovrebbero consentire adesso ai tecnici del Mase di ripartire con le attività istruttorie di competenza. In particolare, sono stati inviati la relazione idrologica e idraulica, la relazione delle ottemperanze, il piano di monitoraggio ambientale, la relazione agrovegetazionale e faunistica, la relazione paesaggistica, il piano preliminare di utilizzo delle terre e rocce da scavo e le planimetrie delle opere a verde, per rispondere ai dubbi in materia di atmosfera, uso del suolo-patrimonio agroalimentare, geologia e ambiente idrico, acque superficiali e sotterranee, biodiversità, rumore, popolazione e salute umana, paesaggio, viabilità e logistica, impatti cumulativi, decommissioning, rischio di gravi incidenti o calamità, misure preventive-mitigazioni-compensazioni, gestione dei rifiuti da demolizione e terre e rocce da scavo e monitoraggio.
Studi prodotti dopo una riunione tenutasi il 22 ottobre alla Città metropolitana di Messina, nel corso della quale è stato deciso, in conseguenza della contingente situazione tecnico-amministrativa e finanziaria connessa con l’attuazione dell’intervento, di richiedere una proroga di 90 giorni per la redazione dell’integrazione documentale, anche al fine di reperire eventuali dati e indagini disponibili e acquisibili da Enti terzi operanti sulla porzione di territorio di interesse progettuale, rimandando ulteriori attività connesse ad indagini di campo e monitoraggi alla fase esecutiva dell’intervento. Nell’ambito delle interlocuzioni promosse dall’amministrazione comunale, lo scorso 5 dicembre sono stati richiesti a Rfi i dati di rilevamento e monitoraggio delle componenti aria e rumore nell’ambito dell’intervento di raddoppio ferroviario Giampilieri-Fiumefreddo. Con il deposito delle integrazioni, si riaprono i termini per la consultazione pubblica ed entro il 2 marzo chiunque abbia interesse può prenderne visione e presentare in forma scritta le proprie osservazioni, anche fornendo nuovi o ulteriori elementi conoscitivi e valutativi, indirizzandoli al ministero dell’Ambiente e della sicurezza Energetica, Direzione generale Valutazioni ambientali, oppure attraverso l’applicativo web per la presentazione online all’apposito link o anche mediante posta elettronica certificata.
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