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Macellazioni illegali e furti di bestiame sui Nebrodi: attiva un’associazione «rudimentale»

Capeggiata da Biagio Salvatore Borgia, «motore degli illeciti»

Attiva solo una delle due associazioni a delinquere contestate e per altre condotte elementi insufficienti a ritenere fondata l’ipotesi di delitto. Sono le motivazioni della sentenza con cui a novembre scorso la Prima sezione della Corte d’appello di Messina, in riscontro alle tesi difensive dei nove imputati che avevano fatto appello, ha riformato la pronuncia di primo grado nel processo “Gamma Interferon”, su abigeati e macellazioni clandestine sui Nebrodi.
Un procedimento nel complesso già abbondantemente neutralizzato dalla prescrizione di gran parte delle originarie ipotesi contestate a vario titolo a 41 persone tra cui allevatori e veterinari. Sussiste l’associazione a delinquere di cui Biagio Salvatore Borgia è ritenuto capo e organizzatore, con condanna ridotta a tre anni e tre mesi. «Una realtà organizzativa minimale, di proporzioni modeste, volta alla commissione di furti di bestiame con la successiva pianificazione della macellazione clandestina» evidenziano i giudici, per cui «anche se in modo alquanto rudimentale è emerso che Borgia sia il motore di tutta una serie di attività illecite».
Un ruolo «materiale e subalterno» è stato invece attribuito a Giovanni Girbino, accordando la riduzione della pena sospesa ad un anno e quattro mesi. Riscontri opposti hanno portato invece all’assoluzione, «perché il fatto non sussiste», di Nicolino Gioitta, considerato capo e organizzatore della seconda associazione a delinquere. A suo carico solo furti di suini, «nessuno dei quali adeguatamente provato, desumendosi dalle intercettazioni alcune catture con gabbie in zona boschiva», insufficienti per i giudici in considerazione anche della pratica di allevamento allo stato brado dei suini neri, al netto di attività illecite genericamente riferite al gruppo come macellazione clandestina, di natura contravvenzionale, nonché «rapporti di collusione e favori con alcuni veterinari o altri pubblici ufficiali incaricati dei controlli», tutti coperti dalla prescrizione.

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