Messina, mafia a Provinciale: sono definitive 17 condanne. Per altri 5 imputati un nuovo processo
Diventano definitive diciassette condanne. Per altre cinque la responsabilità penale è acclarata, bisogna solo ridefinire l’entità della pena con un nuovo processo per alcuni aspetti secondari. È questo il responso dopo il passaggio in Cassazione per i giudizi abbreviati dell’operazione antimafia Provinciale. Scattò nell’aprile del 2021 e culminò con 31 arresti, ruotava attorno al gruppo del boss Giovanni Lo Duca del quartiere di Provinciale ma ha fatto luce anche sull’attività dei gruppi di Salvatore Sparacio e Giovanni De Luca. Dalle indagini sono emerse, oltre a estorsioni e traffici di droga, anche spedizioni punitive per affermare la propria egemonia sul territorio e controllare le attività economiche della zona o per recuperare i crediti derivanti sia dal traffico di sostanze stupefacenti che dalla gestione delle scommesse.
La sentenza
I due profili principali della sentenza riguardano il rigetto dei ricorsi per 11 imputati e la dichiarazione di inammissibilità dei ricorsi per altri 6 imputati. Questo vuol dire che globalmente per 17 imputati diventano definitive le condanne decise dalla corte d’appello il 7 giugno del 2023.
I rigetti
Il rigetto del ricorso, quindi i giudici sono entrati nel merito della vicenda processuale, è stato deciso per Tyron De Francesco (definitiva la condanna a 12 anni, in appello era stata confermata la sentenza di primo grado), Maria Puleo (8 anni, in appello era stata confermata la sentenza di primo grado), Giovanni De Luca (20 anni), Kevin Schepis (9 anni, in appello era stata confermata la sentenza di primo grado), Giuseppe Surace (10 anni e 8 mesi), Giovanni Tortorella (13 anni, in appello era stata confermata la sentenza di primo grado), per il boss di Provinciale Giovanni Lo Duca (20 anni), Salvatore Sparacio (5 anni e 8 mesi), Anna Lo Duca (10 anni e 4 mesi), Giuseppe Marra (12 anni) e Ernesto Paone (8 anni e 8 mesi).
Le inammissibilità
I giudici non hanno nemmeno trattato, perché li hanno dichiarati inammissibili, e quindi anche queste condanne diventano definitive, i ricorsi presentati da Mario Alibrandi (un anno, 5 mesi e 10 giorni), Letterio Cuscinà (un anno, 5 mesi e 10 giorni), Antonio Soffli (un anno e 4 mesi), Francesco Puleo (8 anni e 8 mesi), Antonio Scavuzzo (un anno, 5 mesi e 10 giorni), Carlo Cafarella (un anno, 5 mesi e 10 giorni).
Le rimodulazioni
I giudici hanno deciso un nuovo processo davanti ad un’altra sezione della corte d’appello di Messina, ma solo per alcuni aspetti secondari, per Ugo Ciampi (riconoscimento della recidiva), Domenico Mazzitello (mancata concessione delle attenuanti generiche), Domenico Romano (riconoscimento della recidiva), Emanuele Balsamo (determinazione dell’aumento di pena per le aggravanti ad effetto speciale) e Rossella De Luca (mancato riconoscimento della sospensione condizionale della pena). Sempre a carico di questi cinque imputati, i ricorsi per tutti gli altri aspetti sono stati rigettati (la formula classica è stata “rigetta nel resto”). Solo quindi per le specificazioni della Cassazione si dovrà tenere comunque a loro carico un nuovo processo d’appello.