«Il Ponte? È un acceleratore di investimenti». Lo dice il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani. Gli fa eco l’amministratore delegato della “Stretto”, Pietro Ciucci. Lo ribadisce il prof. Dario Lo Bosco, presidente uscente di Rfi, ora alla guida di Italferr, la società di progettazione del Gruppo Fs. Lo scandisce a chiare lettere il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alessandro Morelli. E la conferma, sottolineano Schifani, Ciucci, Lo Bosco e Morelli, arriva proprio dalla giornata di ieri, con la città di Messina che si riappropria di vaste e preziosissime porzioni finora occupate da edifici, stabilimenti e binari ferroviari da tempo dismessi. Il Ponte formalmente non c’entra con la firma del protocollo d’intesa per la concessione delle aree dell’ex Officina grandi riparazioni Fs, ma in sostanza «è l’elemento che sta accelerando e che accelererà i processi di rigenerazione urbana e di recupero dell’intero affaccio a mare di Messina e delle altre città dello Stretto». In Calabria e in Sicilia, la sfida «è la stessa – afferma Lo Bosco –, è la sfida lanciata dalle Ferrovie, con un Piano mai messo in campo finora, con investimenti miliardari per l’Alta velocità fino a Reggio e con il raddoppio ferroviario nell’Isola».
Morelli ha un duplice ruolo: emissario di Matteo Salvini, leader della Lega, e portavoce della stessa presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni. È lui, Morelli, che coordinerà i lavori del Cipess, il Comitato interministeriale al quale spetta l’ultima parola sul progetto definitivo del Ponte. «Si sta lavorando intensamente – spiega Morelli –, per completare la fase di integrazione, dopo le procedure di valutazione d’impatto ambientale. È un lavoro complesso, per un’opera di rilievo mondiale, però entro pochissime settimane il Cipess si riunirà e delibererà. E una volta approvato il progetto, si passerà alla fase esecutiva».
Non c’è alcuna divisione interna al Governo, assicura Morelli, «e la premier Meloni è fermamente convinta dell’importanza di un’opera che è molto più che il semplice collegamento tra due regioni, è l’infrastruttura che rappresenterà una svolta epocale per l’Italia e per il Mediterraneo».
Il ministro Salvini non è presente a Messina ma interviene, parlando al telefono con il governatore Schifani: «La realizzazione del Ponte sullo Stretto si conferma strategica per riqualificare, investire e migliorare il territorio, anche in aree che negli ultimi anni non hanno avuto l'attenzione che invece meritano. La nostra convinzione è che il Ponte sarà un modello per tutta Europa e non solo, garantendo benefici economici a tutta l’Italia». L’intesa firmata a Messina, e le iniziative che verranno adottate anche in Calabria, sono «strumenti utili a prevedere un riassetto, per fasi, delle aree dismesse o di futura dismissione, anche tenendo conto dell'assetto infrastrutturale previsto a seguito della realizzazione del Ponte sullo Stretto, attraverso l'attuazione di iniziative di collaborazione, nel comune intento di attivare un processo coordinato di rigenerazione urbana e con l’obiettivo di migliorare l'integrazione intermodale e ricucire gli spazi urbani con il waterfront delle aree coinvolte».
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