È tornato a casa, anche se in frantumi, il Bambinello della parrocchia S. Antonio Abate di Barcellona, sparito giorni fa. Un gesto deplorevole che spesso ultimamente si verifica nelle chiese, accolto con sdegno da parte dei fedeli non tanto per il valore artistico della statua quanto perché si tratta di un oggetto sacro al quale tutta la comunità è legata.
Il parroco don Pasquale Ruggeri ha annunciato il "ritorno parziale" del Bambinello con un post sulla pagina Facebook della parrocchia:
"Cari amici della comunità,
questa sera, dopo una discreta trattativa, ciò che resta dell’ultimo Bambinello è stato finalmente restituito. “Dei fanciulli, trovandolo per strada, hanno pensato di farcelo avere”. Probabilmente Gesù Bambino aveva desiderato farsi una passeggiata e noi non l’avevamo capito. Purtroppo, il suo stato parla da sé: sfregiato, rovinato e ridotto in più pezzi. Non possiamo nascondere il dispiacere per il danno arrecato, ma vogliamo comunque ringraziare per la riconsegna e ci impegneremo a restaurarlo con la cura che merita.
Ci preme chiarire che non abbiamo alcuna intenzione di “crocifiggere” e giudicare i responsabili. Del resto, volendo citare Manzoni, si è trattato di una “bravata”, per quanto un po’ sacrilega e di pessimo gusto. Perdoniamo di vero cuore, sperando che simili episodi non si ripetano mai più. Ci auguriamo anche che chi ha compiuto questo gesto abbia compreso che la rabbia può essere sfogata in molti modi, ma mai a scapito di ciò che per molti è sacro. Si sa, come dice il proverbio: “Chi rompe paga e i cocci sono suoi”. In questo caso, noi non chiediamo nulla in cambio, se non un sincero desiderio di pace e rispetto.
Tuttavia, dagli accertamenti effettuati, risulta chiaramente dalle telecamere che l’autore di questo gesto è lo stesso responsabile del primo furto. Anche se non lo diciamo esplicitamente, è evidente che ci aspettiamo la restituzione anche del primo Bambinello, o di ciò che ne rimane. Sarebbe un gesto di maturità, responsabilità e, soprattutto, di riconciliazione con la comunità.
Ci auguriamo che questa vicenda possa essere l’occasione per una riflessione profonda, perché, come ci ricorda il Vangelo:
“Non lasciarti vincere dal male, ma vinci il male con il bene”, ha concluso don Pasquale parafrasando il versetto della Lettera di San Paolo ai Romani.
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