I giudici della Prima sezione della Corte d’Appello di Messina – presidente Francesco Tripodi, giudici Luana Lino e Carmine De Rose – in parziale riforma della sentenza di primo grado emessa dal Tribunale di Barcellona il 13 marzo 2023, appellata dall’architetto messinese Pasquale “Lino” Siclari, 63 anni, hanno rideterminato ieri, al termine del processo di secondo grado, la pena applicata nel processo di primo grado, riducendola in sei anni e sei mesi di reclusione.
Infatti, nel processo di primo grado, l’architetto Siclari, ex patron dell’Aicon SpA era stato condannato a sette anni e sei mesi di reclusione per il reato di bancarotta fraudolenta. La condanna riguarda il processo scaturito dal troncone principale relativo al dissesto finanziario della società madre “Aicon Spa”, la holding quotata in Borsa, il cui titolo era stato poi sospeso, dichiarata fallita il 21 gennaio del 2013 e della controllata “Aicon Yachts Spa”, il cui fallimento era stato dichiarato in precedenza, il 5 ottobre del 2012. L'inchiesta fu avviata, appunto nel 2013, con il fallimento della “Aicon SpA”, per iniziativa della Guardia di finanza della Compagnia di Milazzo, all'epoca al comando dell'allora capitano Antonio Ranaudo.
Bancarotta fraudolenta a Barcellona: pena ridotta di un anno a Lino Siclari
Nel processo di primo grado, l’architetto Siclari, ex patron dell’Aicon SpA era stato condannato a sette anni e sei mesi di reclusione per il reato di bancarotta fraudolenta
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