Messina, il pestaggio al commissario dopo l'esame da avvocato: condanna confermata anche in Appello per Francesco Cusumano
La Corte d’Appello di Messina, presieduta dal giudice Carmelo Blatti, ha confermato integralmente la sentenza emessa dal giudice per le indagini preliminari Arianna Raffa il 26 febbraio 2024, infliggendo una condanna a 3 anni e 10 mesi di reclusione a Francesco Cusumano per lesioni aggravate. Il provvedimento riguarda l'aggressione ai danni dell’avvocato Antonino Lanfranchi, avvenuta il 23 giugno scorso nella piazza antistante il Palazzo di Giustizia di Messina.
L'aggressione dopo la bocciatura
L’avvocato Lanfranchi, presidente di una sottocommissione per gli esami di abilitazione alla professione forense, fu brutalmente aggredito da Cusumano, un candidato bocciato poco prima. L’attacco avvenne nel tardo pomeriggio, sotto gli occhi di numerosi testimoni che assistevano all’uscita dal tribunale. Il 35enne milazzese colpì ripetutamente con calci e pugni l’avvocato, causandogli gravi traumi alla testa e al corpo, con conseguenze fisiche che si protrassero per oltre 40 giorni. Sul posto intervenne un’ambulanza del 118 per prestare le prime cure alla vittima.
La condanna
A conclusione dell'udienza preliminare, la giudice Raffa ha condannato Cusumano a 3 anni e 10 mesi di reclusione con rito abbreviato, riconoscendogli le aggravanti di motivi abietti e futili, premeditazione e l’aver agito contro un pubblico ufficiale. La sentenza ha confermato anche i risarcimenti che Cusumano dovrà corrispondere alla vittima e all’Ordine degli Avvocati, costituitosi parte civile con l’avvocato Salvatore Silvestro. Anche l'avvocato Lanfranchi, assistito dagli avvocati Ernesto Parisi e Marco Zappia, ha ottenuto il riconoscimento del danno subito. Cusumano, invece, è stato difeso dall’avvocato reggino Francesco Gatto. Nel corso del procedimento, la giudice Raffa ha disposto anche la trasmissione in Procura del verbale delle dichiarazioni rese dalla sorella dell’imputato, ipotizzando il reato di false dichiarazioni. L’inchiesta condotta dalla sezione Volanti della Polizia ha ricostruito nei minimi dettagli l’accaduto, confermando la premeditazione dell'aggressione e l’elevata violenza con cui è stata eseguita.