Come è stato possibile scambiare la condotta del metano con quella dell’acquedotto? È la domanda che da venerdì tutti si pongono a Taormina e Castelmola, dopo che i due comuni sono rimasti senza gas a causa di una valvola chiusa erroneamente da un dipendente dell’Azienda servizi municipalizzati di Taormina, intervenuto per interrompere il flusso idrico e riparare un guasto.
L’erogazione è tornata lentamente alla normalità nel corso della giornata di ieri e già venerdì sera Asm ha ammesso l’errore, chiedendo scusa ma contestando alla società” 2i Rete Gas” di Milano, che gestisce la rete del gas nei due centri, il mancato rispetto delle norme di sicurezza per chiusini, botole di ispezione e tubazioni in quanto privi della scritta “Gas” e di un colore diverso rispetto al giallo previsto dalle disposizioni.
Ma il malcontento e le polemiche in città non si placano e, fino a ieri, tanti utenti chiedevano chiarimenti su come ripristinare la fornitura e andavano alla ricerca dei tecnici, temendo di rischiare nel compiere manovre errate. E i consiglieri Luca Manuli e Nunzio Corvaia, del gruppo di minoranza “Rinascimento Taormina”, chiedono adesso le dimissioni dei vertici dell’Asm, per il danno procurato alla città da quella che “2i Rete Gas” ha definito una manovra inconcepibile.
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