Nella provincia di Messina la spesa pro capite per interventi sociali è di 62 euro. Un dato in crescita rispetto al passato (+11%) ma sotto la media nazionale che è di 142 euro. Tra le 107 province italiane, Messina si piazza al 98esimo posto, dopo tutte le altre province siciliane, poco sopra Reggio Calabria che invece occupa la 102esima posizione. È un quadro complesso quello che emerge dal report realizzato dalla Cgil di Messina sulla spesa sociale nei comuni in base alle risorse a disposizione. L’obiettivo del report, che si basa su dati Istat, è quello di avviare una riflessione su come innovare il modello di welfare locale facendo rete in un’ottica di inclusione e collaborazione. Un intento confermato nel corso della presentazione del report dal segretario generale della Cgil Messina, Pietro Patti che ha messo in evidenza la forte necessità di costruire un percorso per migliorare le condizioni di vita della popolazione tutta, orientando e concretizzando le risorse su quei servizi che sono la condizione per la crescita economica di un territorio.
Il report, curato da Stefania Radici, segretaria confederale della Cgil Messina, ha messo in luce criticità e potenzialità. «Gli enti locali – ha evidenziato la segretaria della Cgil nazionale Daniela Barbaresi intervenendo da remoto - saranno oggetto di altri tagli e questo è un fatto negativo, questi tagli si ripercuoteranno sulla capacità degli enti con meno possibilità di dare risposte». Dal report emerge che nella città metropolitana di Messina esistono differenze di spesa tra gli otto distretti di socio sanitari nei quali sono riuniti i vari comuni. In particolare la cifra più alta per spesa sociale è nel distretto di Milazzo, circa 85 euro, mentre la più bassa è in quello di Lipari (40 euro) il distretto di Messina si attesta su 61 euro pro capite. Per quanto riguarda la distribuzione della spesa sociale, il report distingue diverse aree di intervento, in particolare Messina, su un totale di 37.362.619 euro, destina il 38,4% della sua spesa a famiglie e minori; il 29,6% ai disabili; il 15% agli anziani; l’11,4% alla povertà, disagio adulti; il 2,7% a immigrati, lo 0,1% alle dipendenze e il 2,8% alla multiutenza. Nella provincia di Messina secondo il report, la spesa pro capite per famiglie e minori è di 158 euro a fronte di una media nazionale di 340 euro. Tra i distretti quello di Messina ha la spesa più bassa 116 pro capite contro i 232 del distretto di Milazzo.
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