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Subappalti al Cas di Messina, licenziati tre lavoratori: domani protesta la Cgil

In questi mesi la Fiom ha denunciato anche al Cas, che con le aziende appaltatrici ha un vincolo di responsabilità in solido, i cronici ritardi nei pagamenti degli stipendi

Si terrà domani venerdì 24 gennaio, alle 10:30 alla sede del Consorzio autostrade, il presidio della Cgil e della Fiom di Messina contro il licenziamento di tre lavoratori. La Fiom e la Cgil di Messina avviano la protesta contro il provvedimento da parte della ditta Isgrò Costruzioni srl che effettua servizi in appalto per conto del Consorzio autostrade siciliane. La Cgil sarà in sit-in con le proprie federazioni e rappresentanti a sostegno dei lavoratori coinvolti, per chiedere l'immediata revoca dei licenziamenti.

“Sono operai iscritti alla Fiom – dichiarano Daniele David segretario del sindacato metalmeccanici di Messina e il segretario generale della Cgil Messina Pietro Patti - che a fine novembre la Isgrò Costruzioni ha licenziato, con effetto immediato, con contestazioni generiche e privandoli del tempo e della possibilità di essere ascoltati”.

Per la Fiom e la Cgil Messina le palesi contraddizioni di metodo e di merito che hanno caratterizzato i licenziamenti, contestati anche dall’ITL che ne ha chiesto la revoca, rafforzano l’impronta anche discriminatoria di tale gravissimo provvedimento. In questi mesi la Fiom ha denunciato anche al Cas, che con le aziende appaltatrici ha un vincolo di responsabilità in solido, i cronici ritardi nei pagamenti degli stipendi e l’applicazione ai lavoratori di un contratto non sottoscritto dalle maggiori organizzazioni sindacali. Invece di affrontare i temi del diritto ad un giusto salario e alla regolarità della retribuzione degli operai – evidenzia la Fiom -la Isgrò Costruzioni sceglie la strada della rappresaglia, inviando - dopo 3 licenziamenti - agli altri lavoratori “comunicazioni ufficiali” in cui richiama improbabili obblighi di fedeltà”. Come già accaduto in altre vertenze, la Cgil con la Fiom avvieranno una fase di mobilitazione adeguata alla gravità di quanto messo in atto dalla parte datoriale, invitando da subito tutti i lavoratori alla solidarietà contro l’ennesimo abuso aziendale.

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