Cos’hanno in comune l’area dell’Officina grandi riparazioni delle Ferrovie dello Stato, a Gazzi, quella dell’ex Sanderson, a Pistunina, e la Real Cittadella, nel cuore della zona falcata? Sono tre spazi collocati in punti strategici, tra sud e centro, della città, a pochi passi dal mare da una parte e dal tessuto urbano dall’altra. E sono tre spazi che alla città sono stati negati, da anni. Tre spazi che, però, adesso la città può riprendersi, in modi e tempi diversi. Per tutti e tre, però, questo inizio 2025 può rivelarsi un momento decisivo.
L’Officina Gazzi
L’intesa con Rfi è ormai cosa fatta, il protocollo d’intesa è pronto e manca solo la firma. In un primo tempo era prevista prima di Natale, poi è slittata a gennaio e proprio alla fine di questo mese (la data sarà tra il 29 e il 31 gennaio) i vertici di Ferrovie saranno a Messina per mettere tutto nero su bianco. L’enorme area dell’Officina grandi riparazioni di Gazzi, o per lo meno quella che un tempo era l’officina e oggi è un insieme di capannoni, binari ed edifici dismessi, passerà al Comune. Non sarà un vero e proprio trasferimento di proprietà, a Palazzo Zanca andrà il diritto di superficie per 99 anni, che è qualcosa che ci va molto vicino. Di fatto il Comune potrà adesso progettare il recupero di quell’area di 51 mila metri quadri, facendone da una parte il punto di partenza, da sud, del piano particolareggiato del Piau (Programma innovativo in ambito urbano) che ridisegna tutto il waterfront cittadino, fino alla zona falcata. I punti chiave erano stati definiti ad inizio dicembre, quando il sindaco Federico Basile, accompagnato da Cateno De Luca, aveva incontrato a Roma il numero uno di Rfi, il prof. Dario Lo Bosco, che a Messina era già stato presidente dell’Autorità portuale, e la segretaria generale dell’Academy & Technical Methodologies del Polo infrastrutture di Fs Italiane Group, Irene Gionfriddo, interlocutrice diretta per questa operazione.
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