
Escono indenni anche dal filone principale i sei imputati del processo sulla gestione del depuratore intercomunale di Nizza di Sicilia, usato anche da Alì Terme e Fiumedinisi, nel periodo tra gennaio 2018 e febbraio 2019.
La Corte penale presieduta da Maria Eugenia Grimaldi (a latere Alessandra Di Fresco e Antonino Barbagallo), ha assolto con la formula “perché il fatto non sussiste” gli ex sindaci Piero Briguglio (Nizza di Sicilia), Carlo Giaquinta e Giuseppe Marino (Alì Terme), l’attuale sindaco di Fiumedinisi Giovanni De Luca e due funzionari dell'Ufficio tecnico nizzardo, l’attuale responsabile Umberto Valerini e Rosario Porto (oggi in pensione). Disposto il dissequestro dell’impianto.
I sei dovevano rispondere di omissione d’atti d’ufficio e inquinamento ambientale, quest’ultimo contestato a processo in corso dal pubblico ministero Rosanna Casabona, che ha coordinato l’inchiesta della Procura.
Nell’udienza di ieri la sostituta procuratrice Alice Parialò, dopo un’ampia disamina dei fatti, ha chiesto l’assoluzione di amministratori e tecnici con la formula “perché il fatto non costituisce reato” e poche ore dopo è arrivata la sentenza di primo grado con l’assoluzione piena di tutti i coinvolti, difesi dagli avvocati Giovanni Calamoneri, Massimo Brigandì, Giovambattista Freni, Giovanni Mannuccia, Carmelo Lombardo e Antonio Scarcella.

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