Messina

Sabato 11 Gennaio 2025

Il caso delle “protesi d’oro” a Messina, in Appello condanne ridotte per 3 medici

Alla fine sono rimasti in piedi solo due ipotesi di falso, altre due sono andate via con la dichiarazione della prescrizione. Si è concluso con tre condanne a un anno e dieci mesi, con la concessione del beneficio della sospensione condizionale il processo d’appello sulle “Protesi d’oro” che vedeva imputati tre medici. Il processo era nei confronti del prof. Letterio “Elio” Calbo, all’epoca dei fatti a Endocrinochirurgia del Policlinico, del suo vice, il prof. Massimo Marullo, e del dott. Enrico Calbo, figlio del prof. Elio, all’epoca specializzando nello stesso reparto diretto dal genitore. La Corte d’appello, presieduta dalla giudice Caterina Mangano, ha dichiarato estinti per prescrizione due reati contestati arrivando ad una pena inferiore rispetto a quella decisa dal Tribunale. La Corte ha inoltre revocato la pena accessoria che era stata applicata. Il sostituto pg Giuseppe Costa aveva chiesto alla Corte d’appello la conferma della sentenza di primo grado. A questa richiesta si è associato anche l’avvocato Carmelo Scillia per il Policlinico parte civile nel processo. Dopo l’intervento degli avvocati Giuseppe Carrabba, Piero Pollicino che hanno sostenuto le ragioni dei loro assistiti, la Corte è entrata in camera di consiglio per la sentenza che è arrivata nella serata. Il processo di primo grado si era concluso il 31 ottobre 2023 con tre condanne a 3 anni e 6 mesi. Il tribunale aveva riconosciuto solo il reato di falso mentre per tutte le altre contestazioni era arrivata la prescrizione cosi come era stato sollecitato anche dal pubblico ministero. Originariamente ai tre i medici l’accusa contestava, in concorso, i reati di falso materiale e falso ideologico del pubblico ufficiale, peculato e truffa aggravata, consumati nell’esercizio delle loro funzioni di dirigenti medici dell’Azienda ospedaliera, tra il 2011 e il 2013. Le indagini, condotte dagli agenti della sezione di pg della polizia, presero il via a giugno del 2013. Dagli accertamenti era emerso che gli interventi di chirurgia estetica (mastoplastica) eseguiti dal prof. Marullo e dal dott. Calbo, venivano fatti risultare come necessari per la rimozione di patologie oncologiche, in realtà inesistenti. Nell’inchiesta furono ricostruite le testimonianze di tutte le donne, dodici, sottoposte a mastectomia senza che ci fosse alcun bisogno dal punto di vista patologico, nel reparto di Endocrinochirurgia, all’epoca diretto dal prof. Elio Calbo.

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