Ridefinito il perimetro degli Enti messinesi beneficiari del regime di salvaguardia in attesa di lanciare una nuova procedura finalizzata all’individuazione della Newco che dovrebbe avere in mano il Servizio idrico integrato. Oltre ai Comuni, continuerà a godere di gestione autonoma anche Amam, secondo quanto deliberato dall’ultima assemblea dei sindaci dell’Ati riunitasi lo scorso 19 dicembre. A proposito di questo punto, il terzo iscritto all’ordine del giorno, si era partiti dalla premessa in base alla quale al Comune di Messina era stata già concessa una proroga della convenzione di salvaguardia temporanea con la società partecipata, per consentire la prosecuzione degli interventi appaltati da Invitalia con fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, in scadenza il 31 dicembre 2024. Di fronte alla fumata nera sull’affidamento del Servizio e con alle porte una nuova ipotesi di gara, proposto un nuovo termine al 31 marzo 2026 – fatto salvo l’eventuale insediamento del gestore unico –. Soluzione condivisa dal dirigente tecnico dell’Ati Messina Giuseppe Contiguglia, così da «procedere secondo la tempistica e il relativo cronoprogramma convenuto con il Ministero», ha specificato. Quindi, votazione unanime sulla proroga, anche perché l’Assemblea territoriale idrica aveva partecipato con Amam, soggetto attuatore, all’avviso pubblico di manifestazione di interesse per la formulazione di proposte progettuali nell'ambito dell’asse IV “Riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione dell'acqua, compresa la digitalizzazione e il monitoraggio delle reti”. Intervento finanziato con 17.217.565,96 euro dal Parlamento europeo e altri 4.119.351,62 euro a valere sulla disponibilità del bilancio di Amam.
Orizzonte sereno? Non del tutto. Riportando le lancette sempre a una ventina di giorni fa, nel corso della stessa seduta, il sindaco di Messina Federico Basile aveva preso la parola sul tema dell’affidamento del Servizio idrico integrato nell’Ambito proprio di Messina, rilevando che la gara pubblica per la scelta del partner privato nella costituzione della società mista fosse andata deserta per tre volte consecutive. Pertanto, informati i presenti della volontà di promuovere un’istanza al presidente della Regione siciliana per richiedere di «sospendere la gestione commissariale al fine di poter prevedere una scelta assembleare sulla modalità di gestione anche rivalutando quella a totale partecipazione pubblica».
Durante la stessa adunanza, approvato il riconoscimento della gestione autonoma, in regime di salvaguardia, ai Comuni di Casalvecchio Siculo, Condrò, Mandanici, Mirto, Motta Camastra, Roccella Valdemone e Santa Domenica Vittoria. A questi riconosciuto lo status di “Comuni montani” o “equivalenti” con popolazione inferiore a 1000 abitanti.
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