Messina

Giovedì 09 Gennaio 2025

Messina, tre storie di vita e una sola grande vocazione: il sacerdozio. E' festa per Salvatore, Claudio e Pierpaolo

Tre storie di vita, una sola grande vocazione, il sacerdozio: è stato un giorno di festa il 7 gennaio per tre giovani messinesi - Salvatore Di Blasi, Claudio Sirni e Pierpaolo Pellico - che dinanzi all’arcivescovo Giovanni Accolla hanno pronunziato il loro “sì” al Signore. Con gli occhi colmi di emozione i tre giovani ordinati si apprestano ad iniziare un cammino che in questo anno santo diventa segno concreto di speranza. Salvatore, 30 anni il 21 gennaio prossimo, ha avvertito la chiamata di Gesù attraverso le varie esperienze vissute nella parrocchia di S. Giovanni a S. Stefano Briga (in particolare come catechista e animatore dell’oratorio) dov’è cresciuto spiritualmente. Dopo la maturità scientifica e diverse esperienze lavorative - al fianco del papà falegname e poi in una farmacia - è entrato in seminario per intraprendere il cammino vocazionale e contestualmente intraprendere gli studi teologici che ha concluso lo scorso anno con la specializzazione in Catechetica. Pierpaolo, 26 anni compiuti il 6 gennaio scorso, e un cammino di fede iniziato da giovanissimo come ministrante nella parrocchia San Marco Evangelista di Mili San Marco. Subito dopo la maturità classica l’ingresso al seminario arcivescovile San Pio X; da qualche mese oltre a collaborare nella segreteria arcivescovile, ricopre l’incarico di collaboratore pastorale nella comunità di S. Elena. Claudio, 26 anni, un legame fortissimo sin da bambino con la sua parrocchia d’origine, San Francesco d’Assisi a San Licandro, e il sogno di diventare cuoco. Nell’ultimo triennio di studi all’Istituto Antonello, un’esperienza professionale importante in un ristorante della città e una relazione sentimentale con una ragazza della parrocchia. D’un tratto l’arrivo della “chiamata” fa sì che ciò che lo aveva reso felice fino a quel momento era diventato un peso e non lo aiutava più ad essere sereno” e quindi la decisione di entrare in Seminario e il conseguimento del Baccalaureato in Teologia come Pierpaolo. Dopo l’ordinazione diaconale lo scorso giugno i tre giovani hanno condiviso un’esperienza straordinaria nella struttura “Palazzolo” della Fondazione Don Carlo Gnocchi a Milano; qui hanno “incontrato il Signore negli sguardi sofferenti di quanti vengono curati nel corpo e nello spirito”. A ciascuno il monito dell’arcivescovo: “Siate sempre dono per quelli che incontrerete lungo il vostro cammino, vigilando attentamente per evitare che le tentazioni quotidiane possano minacciare la santità della vostra vita e volgete lo sguardo verso quanti hanno bisogno di ricevere l’annuncio del Vangelo”. A gioire con loro insieme alle famiglie, gli amici, le comunità parrocchiali con i parroci Matteo Culletta, Daniele Femminò, Giuseppe Lonia e Giuseppe Ruggeri, quella del seminario con il rettore don Lino Grillo e del San Tommaso, il vescovo ausiliare Cesare Di Pietro e i tanti confratelli sacerdoti. Tra i momenti più emozionanti del rito, animato dal coro diocesano Santa Maria della Lettera, l’imposizione delle mani da parte dell’arcivescovo e di tutti i sacerdoti, la vestizione e lo scioglimento del fazzoletto dalle mani con il bacio delle mamme: in quel gesto di Tania, Daniela e Tania, tutta la tenerezza dell’amore di Dio e la “consegna” dalla famiglia di origine alle comunità che da ora in poi questi giovani guideranno; ai genitori l’appello di mons. Accolla, di accompagnare i propri figli con la preghiera, “affinchè possano essere evangelizzatori e mediatori della grazia di Dio e la loro vita sia santificata e santificante”. La prima messa per i novelli sacerdoti, nelle parrocchie di appartenenza.

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