I “No Ponte” celebrano se stessi e puniscono il sindaco di Messina, condannato alla pena di un pezzo di carbone, perché reo (non confesso...) di aver detto non un “no”, neppure un “sì”, ma un “nì” al collegamento stabile nello Stretto.
Torna la Befana di Legambiente, quella inventata dall’ironico insegnante Daniele Ialacqua, che per qualche anno è stato assessore all’Ambiente (erano i tempi della Giunta Accorinti), e stavolta il carbone viene assegnato a una sola persona: Federico Basile. Eppure, il sindaco è stato accusato anche dai “Sì Ponte” per la sua posizione fortemente critica nei confronti del Governo e della “Stretto”. Ma ciò non ha convinto l’associazione ambientalista. «Sul Palazzo sventola bandiera bianca. Da un sindaco appartenente alla discendenza del “senza se e senza ma” ci si aspettava qualcosa di più deciso del dichiarato “sì, no però, ma, ni” sul progetto del Ponte sullo Stretto»: questa è la motivazione della inappellabile sentenza emessa dal tribunale di Legambiente. Basile non si è presentato a ritirare il suo “premio”, gli verrà recapitato probabilmente a Palazzo Zanca.
Più scontata l’assegnazione delle caramelle: premiando i Comitati “No Ponte”, Legambiente, in fondo, premia anche se stessa. Calze piene di dolciumi, dunque, per le diverse anime (non sempre coincidenti tra loro) di un variegato Fronte, con una motivazione comune: «I Comitati No Ponte sono le novelle sentinelle dello Stretto». Ed ecco allora le caramelle per Anna Giordano (“Coordinamento No Ponte”), per il prof. Guido Signorino (“Invece del Ponte”), per Giuseppe Vitarelli (“No Ponte Capo Peloro”), per l’ex consigliere comunale Gino Sturniolo (“Spazio No Ponte”).
Tornando a Basile, i “capi d’accusa” di Legambiente sono ancor più numerosi rispetto a quel “bandiera bianca”. La Befana ambientalista, infatti, «dal primo cittadino di una città assetata, non credeva che subisse un progetto che, seppure fa acqua da tutte le parti, di fatto toglierebbe tanta acqua alla nostra città; da un esperto di calcoli e conteggi, non si aspettava che non si accorgesse che i conti del mega-progetto del Ponte sullo Stretto non tornano proprio; dal capo di una Amministrazione che ha disseminato posteggi in ogni dove, si aspettava che contribuisse a “posteggiare” il progetto del Ponte in qualche nascosto ripostiglio; da un sindaco che ambisce a rendere più vivibile la propria città, non si aspettava che si arrendesse a chi vorrebbe mettere una pietra tombale sulla sua/nostra città; da un sindaco che ricordiamo ancora in posa nell’estate del 2023 per una foto con i volontari di Legambiente dietro lo striscione “Salviamo la bellezza dello Stretto”, non si aspettava esprimesse un “sì istituzionale” a chi quella bellezza vuole sfregiare con il Ponte».
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