Già dalla prossima estate potrebbe tornare ad essere fruibile il laghetto termale di Vulcano, nelle Eolie, noto come “La pozza dei fanghi”. Non è solo un auspicio, ma la constatazione che viene fuori dopo l’ennesimo sopralluogo di controllo che è stato effettuato dagli esperti dell’istituto nazionale di di Geofisica e Vulcanologia. Secondo quanto emerso, infatti, la temperatura delle fumarole crateriche mostra un leggero e costante trend di decrescita in tutti i siti monitorati. Tale trend è risultato particolarmente evidente nei canali di più bassa temperatura. Interessanti appaiono anche i dati sul flusso di CO2 (anidride carbonica), sempre in area craterica, che mostrano un netto calo durante il mese di novembre, attestandosi negli ultimi giorni su valori bassi, in linea con quelli registrati prima del brusco aumento di maggio 2024.
E proprio nella zona della pozza sarebbe stata rilevata una percentuale di emissioni gassose che, con gli opportuni accorgimenti, potrebbe portare già nei prossimi mesi alla riapertura. Ma nessuno vuole farsi illusioni e soprattutto gli operatori turistici di Vulcano sono consapevoli di non potersi sbilanciare nell’offerta dei loro pacchetti vacanze in attesa di certezze. Loro comunque continuano il pressing nei confronti delle istituzioni, nella consapevolezza che la pozza dei fanghi rappresenta il traino dell’economia turistica dell’isola soprattutto nei periodi di bassa stagione. Quel laghetto è stato ritenuto, infatti, non solo uno spettacolo unico a livello paesaggistico, ma una sorta di “clinica naturale” per il benessere fisico, con benefici anche psicologici, se si considera che, curando il corpo in un posto così speciale e suggestivo, se ne ricava un’immediata sensazione di benessere e relax. E quattro anni di chiusura sono stati un vuoto notevole per i bilanci dei vulcanari.
Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.
Caricamento commenti
Commenta la notizia