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Messina, la Fiera va riconsegnata alla città. Subito

Siamo entrati nel nuovo anno e la riconsegna della Fiera alla città di Messina non può non essere una delle assolute priorità di questo inizio del 2025. Finora tutti gli impegni assunti non sono stati rispettati, tutte le scadenze indicate nei mesi scorsi sono slittate. I problemi, come più volte riportato dal nostro giornale, ruotano attorno all’emergenza siccità, che non ha consentito di procedere, secondo le previsioni progettuali e i tempi del capitolato d’appalto, con la posa del prato verde, nell’ambito del nuovo Parco urbano che dovrebbe idealmente, e anche fisicamente, collegarsi con la Passeggiata a mare.
La prima scadenza era stata fissata entro i primi giorni dello scorso mese di agosto. Era il giugno del 2024 quando scrivevamo: «Possono essere rispettati i tempi dell’apertura. Ne sono convinti tutti nel cantiere della Fiera. All’appuntamento di fine luglio manca solo un mese e c’è chi conta di poter vedere i giochi d’artificio della notte di Ferragosto da quella fantastica terrazza». In quei giorni, proseguivano a buon ritmo i lavori aggiudicati dall’Autorità di sistema portuale dello Stretto all’impresa catanese “Sicilville” per un importo non di poco conto (5,3 milioni di euro). «In questo momento – era il nostro reportage – si lavora sui circa 16mila metri a forma di “elle” più vicini al mare compresa la striscia che corre, dal viale della Libertà al mare, accanto al serpentone della Caronte. Proprio quest’ultima parte sarà completata il prossimo autunno, ma tutto il resto, come assicura il direttore dei lavori, Giovanni Lazzari, potrà essere fruito a fine luglio».
Tra luglio e agosto, però, ci si è accorti che gli effetti della siccità – che si sarebbero dovuti prevenire molto prima, in sede di elaborazione progettuale – avrebbero avuto conseguenze non solo sulla distribuzione idrica in città, ma anche sulla cura e gestione delle aree verdi del Parco. Ci si è chiesti: come fare arrivare 160mila litri di acqua al giorno alla Fiera per irrigare i 15.000 metri quadri di verde previsti nel progetto? Ci si è scervellati sulle soluzioni possibili: ridurre lo spazio verde, prevedere serbatoi, cercare in zona fonti che rendano autonoma la Fiera, come poi avvenuto per il Parco Aldo Moro? Ebbene, tutto ciò ha influito sull’andamento del cantiere e sul mancato rispetto sia della prima scadenza (quella d’agosto) sia della successiva, che fissava entro il dicembre 2024 il completamento di tutti gli interventi (anche quelli lato viale Giostra) e l’apertura della cittadella fieristica “h24”, con la gestione del Parco urbano affidata al Comune di Messina.

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