«La rinuncia alle azioni legali assolutamente fondate è stato il prezzo che ho dovuto pagare per riappropriarmi della mia vita e del lavoro che ho sempre svolto: al Comune di Taormina, anche nel probabile caso di esito positivo delle azioni intraprese, non vi sarebbero comunque state le condizioni ambientali per operare in serenità ed autonomia».
Spiega così l'ex comandante della Polizia locale, Daniele Lo Presti, la decisione di arrivare ad un accordo con Palazzo dei Giurati, dopo la rimozione dall’incarico e il trasferimento all’Ufficio tecnico, che lo porterà a trasferirsi in un altro ente.
L’ex vertice del Corpo ha reso noto di essere disponibile a rinunciare alle azioni contro il Comune di Taormina, ossia il ricorso al Tar di Catania e al Tribunale del Lavoro di Messina (la prima udienza era prevista il 7 gennaio) e l’ente ha ritenuto opportuno e vantaggioso transigere i contenziosi e, poche ore prima di Capodanno, ha approvato l’accordo in Giunta, con il mandato al sindaco di sottoscriverlo insieme al difensore del Comune (l’avv. Santi Delia), ai legali di Lo Presti (gli avvocati Antonio Lanfranchi e Marco Zappia) e dell’attuale comandante Giuseppe Cacopardo (Giuseppe e Ottavia Mingiardi).
Con la rinuncia ai ricorsi l’amministrazione comunale di Taormina si obbliga a concedere il nulla osta per far prestare a Daniele Lo Presti servizio in comando per un anno al Comune di Saponara, chiesto già il 12 dicembre dal sindaco Giuseppe Merlino ma negato con un sms inviato dal collega Cateno De Luca il 21 dicembre.
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