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Pista “Capo Peloro”, lavori al via a Messina dal 12 gennaio FOTO

Al via la realizzazione di un’opera molto attrattiva per gli straordinari valori ambientali, paesaggistici e turistici dell’area di tracciato. In via Circuito il progetto ha previsto due corsie ma ora si ipotizza di salvare i parcheggi lato mare. Sul rapporto col Ponte Puccio spiega: «Rientrerebbe nell’area di cantiere, non in quella delle opere»

Inizieranno il 12 gennaio gli interventi per realizzare la prima delle tre piste ciclopedonali previste tra Ganzirri e Torre Faro finanziate dal Pnrr. Si tratta del tracciato più esterno alla Laguna ed ubicato nel waterfront più panoramico dello Stretto, in particolare quello della via Circuito e della via Primo Palazzo che prospetta in modo splendente e diretto sulla Calabria. Nel tracciato complessivo, di circa tre chilometri, rientrano anche le più interne vie Margi e Glauco, e diverse sono le configurazioni che la pista assumerà, tratto dopo tratto, per adeguarsi ad ampiezze e restringimenti, così come al sempre stringente tema quotidiano del computo dei parcheggi per residenti e turisti.

A questo punto, va fatta una prima premessa di carattere generale, per la comprensione tanto del presente quanto del possibile futuro.
La nuova opera, secondo quanto viene confermato sia dal direttore generale del Comune Salvo Puccio, sia dai progettisti della pista (lo studio Floramo Engineering & Architecture srl di Barcellona) ricadrà nella sua parte più significativa, in via Circuito, non nell’area delle opere concrete del Ponte sullo Stretto – altrimenti vi confliggerebbe – ma, comunque, nella futura area di cantiere che si prefigura per la costruzione del pilone da 399 metri che dovrà sorreggere lato Sicilia il mega collegamento.

All’interno, in breve, di una serie di recinzioni, e ciò con ovvie implicazioni quotidiane. Il manager apicale di Palazzo Zanca fa, comunque, osservare che, non essendovi incompatibilità, sarà, un domani, la gestione del nuovo mega appalto a dovere operare in modo da rispettare, in sede di cantiere, le opere pubbliche presenti sul territorio. Quanto mai interessante, in tal senso, verificare il cronoprogramma di questo primo tratto della nuova Ciclabile “Laguna di Capo Peloro”, i cui lavori sarebbero dovuti iniziare nel gennaio scorso.

Va anzitutto ricordato che il progetto definitivo della “pista” è stato approvato nel 2020, quello esecutivo e cantierabile, dopo tre anni passati a raccogliere tutti i pareri positivi visto il valore del sito in cui ricade, nel 2023. L’apertura dei cantieri non è decollata subito, dapprima per via delle verifiche post aggiudicazione e poi comprensibilmente, per scelta politica, al fine di non interferire con i flussi della stagione estiva.

Va quindi fatta una seconda premessa, che non si rapporta a mastodontiche prospettive come quella del Ponte, ma che non per questo è priva di interesse e di significato. E non soltanto per i residenti di Faro e Ganzirri, per tutti i cittadini messinesi che amano e frequentano questi luoghi splendidi.
Si sta discutendo, ma ancora non vi è nulla di formale, di una possibile variante progettuale in relazione alla via Circuito. In questa parte del tracciato, com’è evidente anche nella fotografia che pubblichiamo, il progetto esecutivo approvato ha previsto una doppia corsia: l’una lato monte e l’altra lato mare, entrambe con sezione da 2,50 metri, mantenendo il transito pedonale via marciapiedi e non restringendo la sezione stradale, ma rinunciando al parcheggio lato mare. Appare inevitabile, anche per il momento in cui questa “riflessione” avviene, ovvero a lavori già aggiudicati dal gennaio 2024, che per il Comune si annuncia una scelta comunque problematica anche in termini di tempi, per quanto legittimo sia sempre un cambiamento progettuale secondo un interesse ritenuto generale. Se variante sarà, alcuni vedranno in essa un elemento positivo perché saranno salvati i parcheggi lato mare preziosi per attività commerciali o balneari; altri vi vedranno una decisione di compromesso, che sottrae bellezza visiva e di fruizione ad una passeggiata vista “Capo Peloro” di eccezionale fascino paesaggistico che si era prima progettata solo nel segno di pedoni e biciclette.

In concreto, l’ipotizzata variante – su cui certamente il Comune formalizzerà a breve la sua scelta – consisterebbe nel fatto che le corsie ciclabili, da due diverrebbero una: si farebbe solo quella prevista lato monte.
Facciamo, infine, un passo indietro e rileggiamo qualche passaggio del progetto dell’opera, dall’importo di oltre 1,7 milioni, aggiudicata con il 32 per cento di ribasso.
« Il progetto – si legge nella relazione – si pone come obiettivo quello di generare un nuovo circuito dedicato alla mobilità dolce, che ben si integri con il contesto naturale ed urbano esistente. Per raggiungere tale ambizioso traguardo, il punto di partenza è stata un’attenta analisi dei flussi di traffico di tutte le arterie interessate dal progetto, dalla presenza di pedoni, di poli di aggregazione, di lavoro, scolastico o turistici, dei tempi di percorrenza degli assi stradali (con differenziazione tra giorni feriali e festivi) e dell’incidenza del traffico sulle tempistiche di attraversamento».
Ancora un passaggio chiave in termini di obiettivo progettuale: «La creazione di un percorso ciclabile permetterà la valorizzazione di un ambiente particolarmente importante dal punto di vista naturale e turistico, in quanto i villaggi a ridosso della laguna sono molto frequentati nei periodi estivi, e paesaggistico, poiché l’area si affaccia sullo splendido scenario dello Stretto di Messina e sui due pantani».
Focalizziamo dunque i tratti e le caratteristiche chiave di questo percorso: «Il tracciato del percorso ciclopedonale si sviluppa in: 1) Un tratto del lungomare che include la via Circuito (tronco A) con corsia monodirezionale riservata agli opposti della carreggiata. Tale tratto si caratterizza per la separazione tra ciclisti e pedoni; 2) un tratto sul lungomare che include la via Circuito, la via Glauco e la via Margi (tronco B) con doppia corsia (lato mare e lato monte) Anche tale tratto si caratterizza per la separazione tra ciclisti e pedoni; 3) Un tratto finale su lungomare che include via Palazzo (tronco B) con corsia monodirezionale ciclopedonale, area adibita a parcheggi e corsia veicolare dedicata ai veicoli a motore, in cui saranno adottate adeguate misure di mitigazione del traffico veicolare; 4) È prevista l’integrazione dei marciapiedi esistenti con nuovi tratti, sia lato mare sia lato monte».
Il progetto contempla infine una pavimentazione drenante di colore rosso, giudicata ideale per l’assorbimento delle acque. Viste le somme stanziate anche per gli altri due tratti, non sono previsti elementi di arredo o nuovo verde. Ma per queste benefiche aggiunte, nel futuro, da ben visualizzare, di questi luoghi simbolo di Messina, il tempo non mancherà mai.

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