Lo si legge nell’ultimo Rapporto Svimez: «Il divario infrastrutturale tra le regioni settentrionali e meridionali d'Italia, particolarmente evidente nel contesto delle infrastrutture ferroviarie, è un tema di rilevanza prioritaria». Nel Mezzogiorno, le linee attive gestite da Rfi «costituiscono il 34% della rete nazionale, con una lunghezza totale di binari pari al 30,7% del totale nazionale». E la Sicilia, «al primo posto tra le regioni per superficie e al quarto per popolazione, registra una densità di rete Rfi disponibile maggiore della Lombardia (274 km di rete ferroviaria ogni milione di abitanti, contro i 174 della Lombardia). Tuttavia quest’ultima registra un grado di utilizzo della rete per servizi Tpl decisamente maggiore e ciò testimonia come il godimento di un servizio di trasporto da parte del passeggero è determinato tanto dalle infrastrutture disponibili quanto dal numero di convogli circolanti e dall’intensità della loro frequenza». Per quel che concerne l'Alta velocità ferroviaria, «le regioni meridionali vantano uno sviluppo modesto, con soli 181 km di linee (interamente in Campania), rappresentando appena il 12,3% del totale nazionale». E l'analisi coinvolge anche i sistemi urbani, evidenziando che «le città capoluogo del Sud dispongono di una dotazione relativamente limitata di reti tramviarie, metropolitane e filobus rispetto al totale nazionale». E qui si arriva al punto cruciale: «Le infrastrutture rappresentano un pilastro per il progresso e lo sviluppo sostenibile di un territorio, in quanto possono positivamente influenzare in modo significativo l'economia, la coesione sociale, il turismo, a volte la competitività di un’area geografica. La connettività e l’intermodalità nei trasporti in particolare, possono determinare una crescita economica capace di aumentare la produttività complessiva». L’infrastrutturazione come «medicina per il territorio». Ogni punto in più di incremento negli investimenti pubblici in infrastrutture, genera «un aumento del Pil del 0,62% nel lungo periodo». Più infrastrutture più trasporto intermodale, più mobilità integrata più alti i livelli di qualità della vita.
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