Messina

Domenica 15 Dicembre 2024

Il “caso Lo Presti” a Taormina, c’è un altro ricorso al giudice del lavoro

Sarà anche il Tribunale di Messina ad affrontare il caso del defenestramento di Daniele Lo Presti dal Corpo di Polizia locale di Taormina. Dopo quello al Tar di Catania, l’ex comandante ha infatti presentato un nuovo ricorso al giudice del lavoro contro il Comune di Taormina e nei confronti dell’attuale comandante Giuseppe Cacopardo, chiedendo che vengano dichiarate illegittime la deliberazione della Giunta comunale che ha modificato l’organizzazione del Municipio e la revoca dell’incarico di comandante disposta con decreto sindacale, ordinando al Comune di riassegnare il profilo professionale di specialista in attività di vigilanza e reintegrarlo nell’incarico e nelle funzioni di comandante del Corpo; inoltre viene chiesto di annullare i provvedimenti di mutamento del profilo professionale e di trasferimento nell’Area Tecnica e condannare l’ente a risarcire i danni patrimoniali e non patrimoniali subiti a causa della illegittima anticipata revoca dell’incarico di comandante, del mutamento di profilo professionale e del trasferimento ad altra Area. Il ricorso è stato presentato dagli avvocati Antonio Lanfranchi e Marco Zappia contro il Comune di Taormina e, come detto, nei confronti dell’attuale comandante, Giuseppe Cacopardo, e l’udienza per la comparizione delle parti si terrà il 7 gennaio, mentre la discussione della causa comincerà il 9 settembre. L’amministrazione comunale ha autorizzato il sindaco a costituirsi in giudizio e ha affidato l’incarico per la difesa all’avv. Santi Delia, stanziando per l’incarico 8.264 euro. Lo Presti, nominato nel frattempo nominato presidente provinciale dell’Osservatorio per la Polizia locale (segretaria è la comandante Maria Ilenia Isgrò di Merì e Torregrotta), contesta la «pretestuosa ed illegittima revisione dell’assetto organizzativo dell’Ente», ritenendo via sia una palese illegittimità degli atti «non soltanto perché utilizzati per il raggiungimento di finalità diverse rispetto a quelle apparentemente perseguite, ma anche perché risultano assunti in palese violazione delle norme di legge e regolamenti in materia e presentano le caratteristiche del grave inadempimento datoriale agli obblighi contrattuali». and.ri.

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