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Barcellona, 54enne condannato a 7 anni per violenza sessuale su minore

I giudici del Tribunale di Barcellona, presidente Antonino Orifici, giudici, Anna Elisa Murabito e Silvia Spina, su richiesta del pm Dora Esposito, hanno condannato l’imputato, un uomo di 54 anni, residente in un paese dell'hinterland tirrenico situato tra Milazzo e Villafranca, ritenuta la sussistenza del vincolo della continuazione, alla pena complessiva di 7 anni e 2 mesi di reclusione. L’uomo è stato riconosciuto colpevole di violenza sessuale aggravata, in quanto commessa nei confronti di una ragazzina, figlia di amici di famiglia che all’epoca dei fatti aveva appena 10 anni.
L’imputato è stato inoltre condannato al risarcimento dei danni in favore della vittima, divenuta nel frattempo maggiorenne tanto da costituirsi lei stessa parte civile con l’avvocata Piera Basile, liquidando in favore della vittima di violenza l’importo di 30.000 euro, somma già devalutata al momento del delitto, oltre alla rivalutazione monetaria e agli interessi legali sulla somma anno per anno rivalutata, da calcolarsi fino alla definitività della sentenza, quanto alla liquidazione e fino al soddisfo, quanto agli interessi, oltre al pagamento delle spese legali e processuali e ad una serie di pene accessorie. I fatti che hanno generato la vicenda sono avvenuti nell'estate del 2015, in due diverse occasioni, quando la vittima aveva appena 10 anni ed aveva trascorso le vacanze, vicino al mare, nello stesso paese in cui risiedevano le due famiglie, quella dell'imputato riconosciuto colpevole e l'altra della giovane vittima. Secondo la ricostruzione fatta nel corso delle indagini l'uomo, in ben due occasioni, nell'estate del 2015 quando la famiglia della minore era rientrata in Sicilia per le vacanze, approfittando della fiducia che intercorrevano tra le due famiglie, avrebbe costretto la minore a subire atti sessuali. Nella prima occasione, dopo averla condotta in una strada isolata del paese, rappresentandole la possibilità di vedere un gatto, l’avrebbe spogliata degli indumenti inferiori, per strofinarsi contro la bambina. In un secondo episodio, sempre relativo alla stagione estiva del 2015, l'uomo aveva sorpreso la ragazzina sola in casa, e con il pretesto di aiutarla a toglierle la sabbia del mare, le avrebbe toccato le parti intime. La bambina traumatizzata negli istanti successivi ai fatti non raccontò nulla di quanto le era accaduto. Si chiuse, in proposito, nel mutismo. Ma nel 2021, quando la famiglia si apprestava a ritornare nel paese di origine, la ragazza sentendo pronunciare il nome dell'uomo, ha avuto una reazione negativa e ha raccontato cosa le aveva fatto quell'uomo.

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