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Messina celebra il sorriso eterno di Leonardo Virga: la missione del medico buono continua grazie alla Onlus

Si era laureato da poco con 110 e lode. E quando discuteva la sua tesi non sapeva che sarebbe diventato da lì a poco il medico buono del cielo con il sorriso immortale che avrebbe portato una missione ancora più grande. Vegliare sulla sua famiglia, sui bambini che adorava, e tracciare la strada di fatto per tante opere di bene, perché l'Amore, una volta sbocciato mette radici che non smettono mai di crescere. Leonardo sognava un futuro da medico, piano infranto apparentemente il 28 luglio del 2007 a causa di un incidente stradale. Il suo desiderio più grande? Prestare la sua opera in Nigeria, realtà di cui era venuto a conoscenza da una collega. Nel villaggio di Orlù, appartenente allo Stato di IMO, opera infatti l’Associazione “Azione Verde, Opera Don Bonifacio”, impegnata nella costruzione di scuole, di una clinica sanitaria, e di un centro di formazione: «Ormai sono 17 anni – racconta la mamma Maria – Ne abbiamo fatte tante e di tutti i colori anche se non nascondo che questo periodo è una coltellata. Leo aveva 24 anni e i suoi piccoli anni li ha vissuti intensamente. Era il collante di tutti gli amici. Un trascinatore. Quel giorno stava andando ad una festa di laurea e purtroppo non è più tornato. Mi riesce difficile di parlare di lui al passato».

Era solare Leo, al liceo rappresentava gli studenti e dove c'era chiasso c'era lui, e quel fragore sembra essere oggi la necessaria musica che sveglia Messina non appena sente parlare di una storia familiare che è davvero un esempio di vita: «La sua esistenza – continua scovando nei ricordi – è stato un dono fino all'ultimo. Anche la bomboniera è stata singolare. Una scatola di farmaci con dei confetti rossi. Ho girato tutti gli studi medici per farle. Il suo regalo era aiutare gli altri. Quei soldi risparmiati per quegli orpelli che considerava quasi inutili negli anni sono cresciuti. E sono diventate risorse da dare. Un miracolo». Il fratello però ha fatto di più. In Africa ci è andato per chiudere quasi un cerchio. Idea speciale di fondo? Costruire alternative in loco. Armarli di strutture, quaderni, libri, sorrisi ma soprattutto speranza che va edificata: «Sono andato – aggiunge Vittorio – con l'idea di dare e sono tornato con l'idea di aver avuto. Potrei raccontare tante storie su mio fratello e oggi mi chiedo cosa avremmo potuto fare ancora insieme. Noi che abbiamo scelto la stessa professione». Il dolore muto è diventato abbraccio verso l'altro. Anche verso quei giovani medici che dall’Associazione “Leo Onlus”ricevono il Premio di Laurea “Dottor Leonardo Virga”: «La dottoressa Diana Tilenni ha una bellissima storia. Fa volontariato insieme alla sua famiglia e penso che non sia un caso. Un altro segno di Leo». Gli altri doni invece sono noti ma li ricordiamo: dati defibrillatori a molti enti, scuole e sedi istituzionali, come la caserma provinciale dell'Arma dei carabinieri, e abbellite le sale del Brucaliffo della neuropsichiatria infantile del Policlinico universitario per i bambini e i giovani affetti da autismo».

E toccante la cerimonia che ha rinnovato ricordo e impegno organizzata da Leo Onlus” con il patrocinio dell’ateneo peloritano, del comune di Messina, dell’unione nazionale mutilati per servizio, della Brigata Meccanizzata Aosta e dell’ordine Provinciale e Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Messina. A cui sono intervenuti dopo le note augurali della banda, la rettrice, Giovanna Spatari, il Cav. Uff. Antonino Mondello, Presidente Unione Nazionale Mutilati per Servizio, Giacomo Caudo, Presidente dell’Ordine dei Medici di Messina e Maria Trinchera, madre del dottor Leonardo Virga. L'evento è stato moderato dalla giornalista Letizia Lucca: «Ringrazio la rettrice – ha ricordato la mamma concludendo – il colonnello Vesto e Antonino Mondello per l'impegno, Letizia Lucca amica dolce di sempre e tutti coloro che ci sono». E di fatto è impossibile non esserci. Tanto che anche Alessandra Locatelli, ministra per le disabilità, ha mandato un suo pensiero: «La storia di Leonardo mi ha molto colpito, così come l’impegno che, in tutti questi anni, avete saputo mettere in campo, trasformando il dolore in gesti d’amore e grande solidarietà verso gli altri. La vostra sensibilità e la grande attenzione che avete dimostrato e dimostrate per chi è in difficoltà sono davvero un esempio straordinario e uno stimolo importante per tutti. Vi ringrazio di vero cuore per quello che avete fatto e per quello che sono certa continuerete a fare nel ricordo di Leonardo al servizio degli altri ». Parole che arrivano dopo il pensiero dello scorso anno di Zakia Seddiki, moglie di Luca Attanasio, ambasciatore ucciso morto nel 2017 dopo un attentato che ha scosso il nostro paese. che ha lodato il giovane strettese.

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