Il suo primo giorno di scuola si è presentato agli alunni dicendo: «Le materie che vi insegnerò sono difficili, ma ve le farò amare. Ho due fratelli gemelli e sono siciliano». La testimonianza di una sua studentessa, raccontata alla madre, evidenzia cosa era davvero importante per Basilio Ioppolo. L’insegnamento, la famiglia e la sua terra.
«Basilio è stato un bambino riflessivo e timido, ma con tanta voglia di studiare – rivela alla Gazzetta del Sud la mamma Gabriella La Rosa –. Mentre i fratelli erano impegnati nello sport, lui si dedicava allo studio e a scuola non ha mai avuto problemi, tanto che i professori lo hanno sempre definito una mosca bianca. Era la sua passione e il suo sogno è sempre stato quello di fare l’insegnante».
È commossa la signora Gabriella nel raccontare che «da quando è morto mio figlio sono stata inondata da messaggi, email e lettere inviate per posta da studenti e genitori dei suoi alunni ma, soprattutto, da suoi colleghi con molti anni di servizio alle spalle. Anche chi è stato suo studente dodici anni fa mi ha contattato, perché lui manteneva rapporti con tutti. Leggere che mio figlio Basilio per loro era un faro, che faceva la differenza e che riusciva a far amare il latino e la cultura, per me è stata una conferma di ciò che già sapevo».
I tre fratelli, a Capo d’Orlando, sono sempre stati insieme e uniti. Cresciuti con l’amore della famiglia allargata, perché tre gemelli necessitano di aiuto. Basilio era il più studioso e riflessivo dei tre.
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